Smentita di un “patto di impunità”
Il portavoce della presidenza argentina, Manuel Adorni, ha smentito categoricamente l’esistenza di un “patto di impunità” tra il presidente Javier Milei e l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che avrebbe avuto come obiettivo la concessione di asilo politico a persone indagate o condannate per il tentato colpo di stato avvenuto a Brasilia l’8 gennaio 2023.
In un’intervista a Cnn Brasil, Adorni ha affermato che la questione non ha carattere politico, ma giudiziario, e che l’Argentina non ha alcun potere di influenza sulle decisioni giudiziarie. Ha sottolineato che la giustizia adotterà le misure necessarie quando sarà il momento e che il governo argentino rispetterà tutte le decisioni giudiziarie.
Richieste di asilo e dubbi sulle frontiere
Secondo Cnn Brasil, oltre 100 cittadini brasiliani, tra condannati e ricercati per i fatti dell’8 gennaio, hanno presentato richieste di asilo alle autorità argentine. Adorni, pur confermando la ricezione di queste richieste, ha dichiarato di non essere a conoscenza di come i fuggitivi siano entrati in Argentina e se ci sia stata una mancanza di controllo alle frontiere del Paese.
All’inizio del mese, il governo brasiliano ha consegnato alle autorità argentine un elenco con i nomi di 143 persone condannate e ancora a piede libero che potrebbero trovarsi in Argentina. Tuttavia, la richiesta formale non ha ricevuto una risposta dal governo Milei.
Un caso delicato che richiede chiarezza
La vicenda solleva dubbi e preoccupazioni riguardo alla possibile presenza di individui ricercati in Argentina, in seguito al tentato colpo di stato in Brasile. La risposta del governo argentino, pur negando un accordo segreto, non ha chiarito completamente la situazione riguardo al controllo delle frontiere e alla gestione delle richieste di asilo, lasciando spazio a interrogativi.