Un viaggio tra luce e oscurità ispirato all’affresco
La mostra “Gli altri colori purtroppo, sono tutti caduti”, in corso al Museo Stefano Bardini di Firenze fino al 10 ottobre, segna il debutto museale in Italia di Leonardo Meoni, artista fiorentino classe 1994. Il progetto, curato da Sergio Risaliti e organizzato dal Museo Novecento in collaborazione con Amanita, presenta una selezione di opere create appositamente per le sale del museo, in un dialogo serrato con la collezione dell’antiquario fiorentino.
Il titolo della mostra trae ispirazione da un brano di Cesare Brandi che evoca la tecnica pittorica dell’affresco, dove la cattiva conservazione può portare alla caduta di porzioni di pittura, rivelando i disegni preparatori sottostanti. Le lacune e le sinopie, per Meoni, rappresentano una visione di uno spazio ulteriore, velato, che illumina l’intera composizione.
L’artista riflette sul restauro, sulla luce e il buio, e sul concetto del tempo, evidenziando come dalla caduta “esce la luce, ovvero la sinopia, qualcosa che c’era dentro, la verità”. La mostra si articola in diverse sezioni che sviluppano il dialogo tra luce e oscurità, creando un percorso espositivo che invita il visitatore a immergersi nella visione artistica di Meoni.
Un dialogo tra arte contemporanea e collezione storica
Secondo Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, la mostra rappresenta un’ulteriore tappa nel programma di esposizioni organizzate dal museo presso il Museo Bardini. Le opere di Meoni, realizzate appositamente per gli spazi del museo, si integrano perfettamente con le collezioni storiche presenti, creando un’armonia visiva e concettuale.
Risaliti sottolinea l’audacia e la freschezza di Meoni nell’affrontare la pittura, un’arte complessa che, secondo il direttore, può bloccare l’ispirazione o condurre all’imitazione. Meoni, invece, sperimenta nuove iconografie, tecniche e materiali, traendo ispirazione dal dettaglio e dalle lacune, in un modo mai visto prima.
Un’interpretazione contemporanea dell’affresco
La mostra di Leonardo Meoni offre una lettura contemporanea della tecnica dell’affresco, esplorando il concetto di spazio nascosto e di verità che emerge dalla caduta e dalla rivelazione. L’artista dimostra una sensibilità particolare per il processo di restauro e per la stratificazione temporale delle opere d’arte, creando un dialogo interessante tra passato e presente.