Finanziamenti per la riconversione carbon neutral dell’Ilva
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un piano di riconversione per gli stabilimenti Ilva, con l’obiettivo di renderli a emissioni zero entro il 2028. Il piano prevede un finanziamento di 1 miliardo di euro dal Fondo di coesione e sviluppo per la realizzazione di un impianto di pre-ridotto.
Secondo quanto dichiarato dal ministro, sono disponibili anche 700 milioni di euro attraverso l’utilizzo di contratti di sviluppo per il futuro acquirente degli asset produttivi. Ulteriori risorse potrebbero giungere dal Fondo di coesione e sviluppo, nei limiti imposti dall’ordinamento dell’Unione europea.
L’interesse di player internazionali
Il ministro Urso ha confermato che gli stabilimenti dell’Ilva sono stati visitati da tre player internazionali: Vulcan Steel, Steel Mont e Metinvest, tutti interessati all’acquisto degli asset produttivi secondo procedure pubbliche. Questo interesse sarebbe stato possibile grazie alla gestione commissariale avviata a febbraio, che ha permesso di rilanciare la macchina produttiva, con piani di manutenzione e salvaguardia degli stabilimenti e dei lavoratori.
Pagamenti agli aziende dell’indotto
Il ministro ha inoltre annunciato che le aziende dell’indotto Ilva dovrebbero ricevere il 70% del loro credito entro un mese, con particolare attenzione alle aziende strategiche e bancabili.
Un passo avanti per l’Ilva?
L’annuncio di un piano di riconversione carbon neutral per l’Ilva rappresenta un passo importante per il futuro dello stabilimento siderurgico, che negli ultimi anni ha attraversato diverse crisi. La disponibilità di finanziamenti significativi potrebbe contribuire a garantire la sostenibilità ambientale e la competitività dell’azienda, con un impatto positivo sull’occupazione e sul tessuto economico locale. Tuttavia, resta da vedere come si concretizzerà il piano e quali saranno le reali implicazioni per l’ambiente e per i lavoratori.