Rinvio a giudizio per i presunti mandanti
La Corte Suprema del Brasile (Stf) ha deciso di rinviare a giudizio i presunti mandanti dell’omicidio di Marielle Franco, consigliera comunale di Rio de Janeiro, uccisa insieme al suo autista Anderson Gomes a marzo del 2018.
La richiesta di processo era stata presentata dalla Procura generale (Pgr) nei confronti di Fratelli Chiquino, deputato federale, Domingos Brasão, consigliere della Corte dei conti di Rio, e Rivaldo Barbosa, ex direttore della polizia civile carioca. I tre, arrestati il 24 marzo scorso dalla polizia federale, si trovano attualmente in stato di detenzione.
Il movente dell’omicidio secondo la Pgr
Secondo le indagini della Pgr, il movente dell’omicidio sarebbe da ricercare negli “interessi dei fratelli Brasão nello sfruttamento dell’edilizia abusiva nelle zone dominate dalle milizie”, organizzazioni criminali paramilitari con caratteristiche mafiose.
La Pgr sostiene che Marielle Franco, con la sua attività in consiglio comunale, avesse ostacolato tali attività, spingendo i due politici carioca a decidere di eliminarla.
Altri imputati e il ruolo dei collaboratori di giustizia
Oltre ai tre politici, saranno processati anche Robson Calixto da Fonseca, detto Peixe, consigliere di Domingos Brazão, e il poliziotto militare Ronald Alves de Paula, maggiore Ronald, considerato capo della milizia attiva nel quartiere Muzema.
La collaborazione con la giustizia dei due presunti esecutori materiali dell’omicidio – Ronnie Lessa ed Elcio de Queiroz, arrestati nel 2019 – è stata determinante per arrivare ai presunti mandanti e ricostruire il movente dell’omicidio.
Un passo importante per la giustizia
Il rinvio a giudizio dei presunti mandanti dell’omicidio di Marielle Franco rappresenta un passo importante per la giustizia, dopo anni di indagini e di richieste di verità da parte della società civile. La vicenda ha scosso il Brasile e l’opinione pubblica internazionale, evidenziando la fragilità delle istituzioni e la pericolosità delle milizie in alcune zone del paese. È fondamentale che il processo si svolga in modo equo e trasparente, garantendo che la verità emerga e che i responsabili siano puniti.