Mobilitazione nazionale contro le politiche governative
Venerdì si preannuncia una giornata di forti disagi per i viaggiatori italiani a causa dello sciopero generale proclamato da Cub, Usb e Sgb. L’iniziativa, che coinvolge sia il settore pubblico che quello privato, nasce dalla volontà di contrastare le politiche di austerity del governo, considerate penalizzanti per i lavoratori e per il sistema di welfare. I sindacati promotori dello sciopero denunciano in particolare i tagli ai salari e agli investimenti nel sociale, a fronte di un aumento delle spese militari.
Disagi nei trasporti: Ita cancella voli
Le ripercussioni dello sciopero si faranno sentire soprattutto nel settore dei trasporti. Ita Airways ha già annunciato la cancellazione di 32 voli, sia nazionali che internazionali, prevedendo possibili ulteriori disagi per i passeggeri. Anche il trasporto ferroviario e locale potrebbero subire rallentamenti e interruzioni, con conseguenti difficoltà per chi si deve spostare per lavoro o per altri motivi.
La protesta si allarga: stop alle guerre e solidarietà con la Palestina
Oltre alle rivendicazioni economiche, lo sciopero generale assume una forte connotazione politica. I sindacati di base chiedono al governo italiano di prendere una posizione netta contro i conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, e in particolare di interrompere la collaborazione militare e di intelligence con Israele. Viene inoltre contestato il ruolo di Leonardo, azienda italiana che produce gli F35 utilizzati nei bombardamenti a Gaza. Durante la presentazione dello sciopero a Milano, è stata espressa solidarietà al lavoratore del Teatro alla Scala licenziato per aver gridato ‘Palestina libera’ durante una rappresentazione, chiedendo al sindaco Sala di prendere le distanze da Israele.
La richiesta al sindaco Sala: un incontro e una presa di posizione
I sindacati hanno chiesto un incontro con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine della manifestazione prevista per il 20 giugno davanti al Teatro alla Scala. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’amministrazione comunale sulle problematiche sollevate dallo sciopero e di ottenere un impegno concreto a sostegno dei lavoratori e della pace. In particolare, si chiede al sindaco Sala di prendere posizione sul licenziamento del lavoratore della Scala e di rivedere i rapporti istituzionali ed economici tra Milano e Tel Aviv.
Un momento di riflessione e azione
Lo sciopero generale di venerdì rappresenta un momento cruciale per il mondo del lavoro e per la società civile. Al di là dei disagi che potrà causare, è importante che questa giornata di protesta sia un’occasione per riflettere sulle politiche economiche e sociali del governo e per ribadire la necessità di investimenti nel welfare, nella sanità, nell’istruzione e nella pace. La partecipazione allo sciopero è un diritto costituzionale e un modo per far sentire la propria voce e contribuire a costruire un futuro più giusto e solidale.
