Performance dei mercati europei
Le Borse europee hanno subito un calo generalizzato, influenzate negativamente dai dati macroeconomici statunitensi e dalle crescenti tensioni internazionali. Madrid ha registrato la performance peggiore con un calo del 1,35%, seguita da Milano con -1,15%. Anche Francoforte, Parigi e Londra hanno chiuso in territorio negativo, con ribassi rispettivamente dello 0,76%, 0,57% e 0,25%.
Mercato obbligazionario e valutario
Il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi si è attestato a 94 punti, con il rendimento annuo italiano in calo a 3,45% e quello tedesco a 2,51%. Sul fronte valutario, il dollaro è rimasto stabile a 0,86 euro, mentre la sterlina è salita a 0,74. Le tensioni tra Israele e Iran hanno spinto al rialzo le quotazioni del greggio e del gas naturale, con il Wti in aumento dell’1,62% a 72,87 dollari al barile e il gas naturale in crescita del 2,27% a 38,78 euro al MWh. L’oro, invece, ha subito un calo dello 0,34% a 3.387,85 dollari l’oncia.
Settori in difficoltà: banche e lusso
Il settore bancario è stato particolarmente colpito, con Commerzbank e Unicredit tra i titoli più penalizzati. Anche Intesa, Popolare Sondrio e Bper hanno registrato cali significativi. Il comparto della difesa ha subito perdite, con Leonardo, Rheinmetall e Thales in ribasso. Il settore del lusso ha visto Burberry e Kering in difficoltà, mentre Cucinelli ha mostrato una controtendenza positiva grazie all’aumento delle vendite in Cina.
Settori in controtendenza: petrolio e auto
Il settore petrolifero ha beneficiato delle tensioni geopolitiche, con Saipem, Bp, TotalEnergies, Shell ed Eni in rialzo. Nel settore auto, Stellantis ha registrato una performance positiva, in contrasto con l’andamento generale del mercato.
Dati macroeconomici USA
Il calo delle vendite al dettaglio negli Stati Uniti ha contribuito al clima di incertezza sui mercati europei. Questo dato, inferiore alle aspettative, ha sollevato preoccupazioni sulla tenuta della domanda interna americana e sulle prospettive di crescita economica.
Tensioni geopolitiche
Il nuovo fronte di guerra tra Israele e l’Iran ha alimentato i timori di una chiusura dello stretto di Hormuz, una via di transito cruciale per il petrolio. Questa situazione ha spinto al rialzo le quotazioni del greggio e del gas naturale, con un impatto negativo sui settori energivori e sull’inflazione.
Considerazioni sulla volatilità dei mercati
La giornata odierna evidenzia la forte interconnessione tra i mercati globali e la loro vulnerabilità agli eventi geopolitici e ai dati macroeconomici. Le tensioni internazionali e le incertezze sulla crescita economica continuano a generare volatilità, rendendo necessario un approccio prudente negli investimenti. La diversificazione del portafoglio e un’attenta analisi dei fondamentali restano strategie chiave per affrontare questo scenario.

