Un bilancio in rosso per Bonus facciate e Superbonus 110%
Secondo un recente paper della Banca d’Italia, i benefici economici derivanti dal “Bonus facciate” e dal “Superbonus 110%” sarebbero stati inferiori ai costi sostenuti per le agevolazioni. In altre parole, le misure avrebbero generato un valore aggiunto inferiore rispetto alle risorse investite. Il paper, che analizza l’impatto economico dei due crediti di imposta attivi in Italia dalla seconda metà del 2020, conclude che le misure “non si ripagano da sole” e creano un ulteriore debito pubblico che graverà sulle future generazioni.
Confronto con altri paesi europei
Lo studio della Banca d’Italia ha confrontato l’andamento della spesa per investimenti residenziali in Italia con quello di alcuni paesi europei che non hanno adottato programmi di incentivi simili. Questo confronto ha evidenziato come il “moltiplicatore fiscale” delle misure italiane, ovvero il rapporto tra l’aumento della spesa pubblica e l’incremento del prodotto interno lordo (Pil), sia stato inferiore all’unità. Questo significa che l’aumento della spesa pubblica generato dai bonus ha portato ad un aumento del Pil inferiore rispetto alle risorse investite.
Un costo di oltre 170 miliardi di euro
Il paper ricorda che le due misure hanno comportato una spesa complessiva di oltre 170 miliardi di euro nel periodo 2021-23, pari a circa il 3% del Pil italiano in media annua. Si stima che circa un quarto della spesa relativa agli investimenti sussidiati, ovvero oltre 45 miliardi di euro, sarebbe stato effettuato anche in assenza degli incentivi.
Un’analisi critica ma non priva di sfumature
L’analisi della Banca d’Italia offre un quadro critico sull’impatto economico dei bonus edilizi, evidenziando un costo significativo per le casse pubbliche senza un ritorno equivalente in termini di valore aggiunto. Tuttavia, è importante considerare che l’analisi si basa su dati e modelli economici che possono essere soggetti a interpretazioni diverse. Inoltre, l’impatto dei bonus potrebbe non essere solo economico, ma anche sociale, ad esempio in termini di creazione di posti di lavoro o di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.