‘Elephants in room’ e l’interpretazione del tempo
Il 52/o Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia ha aperto i battenti con l’installazione video “Elephants in room” del collettivo anglo-tedesco Gob Squad, cui è stato conferito il Leone d’Argento. L’inaugurazione si è tenuta a Forte Marghera, a Venezia.
Secondo i curatori del festival, Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte), “È sempre difficile interpretare il tempo, quello di ieri, quello di oggi e quello di domani noi ci proviamo con il teatro”, poiché “il teatro è come la vita, non è mai cristallizzato”.
‘Niger et Albus’: un programma ricco di eventi
La Biennale Teatro, con il titolo “Niger et Albus”, mette in scena 130 artisti per 55 appuntamenti, tra cui 16 prime, di cui 7 produzioni e coproduzioni della Biennale. Il festival prevede la partecipazione di drammaturghi, registi, performer e giovani artisti selezionati dal Biennale College, come Stefano Fortin e Carolina Balucani, autori rispettivamente di ‘Cenere’ e ‘Sleeping Beauty’, che debuttano in forma compiuta dopo le letture sceniche dello scorso anno.
Tra le opere in programma figurano anche la lettura scenica di ‘Così erano le cose appena nata la luce’ di Rosalinda Conti, curata da Martina Badiluzzi, e la lettura scenica di ‘Livido’ di Eliana Rotella, a cura di Fabio Conde. Ciro Gallorano, vincitore del College Registi, presenterà invece ‘Crisalidi’.
Performance site specifica e recupero di spazi storici
Il festival vedrà anche la performance site specifica ‘Bolide, deus ex machina’ di Elia Pangaro. La rassegna, che prenderà il via il 15 giugno, si concluderà domenica 30 giugno, coinvolgendo sia la terraferma che la città lagunare con il recupero di spazi storici dismessi.
Un festival che celebra l’arte teatrale in tutte le sue forme
La Biennale Teatro si presenta come un evento ricco e variegato, che esplora l’arte teatrale in tutte le sue forme, dalla video installazione alla drammaturgia contemporanea, passando per le performance site specifiche. L’attenzione rivolta al tempo, come sottolineato dai curatori, e il recupero di spazi storici dismessi, suggeriscono una riflessione profonda sul ruolo del teatro nel contesto sociale e storico.