Lo sguardo di Chiara Fabbro sulle rotte migratorie
Dal 20 giugno al 20 luglio, le sale di Palazzo Rasponi a Ravenna ospitano la mostra fotografica ‘Along the Border’ di Chiara Fabbro, giovane fotografa documentarista italiana residente a Londra, nota per i suoi lavori sui diritti umani premiati a livello internazionale.
Il lavoro di Fabbro si è concentrato su diverse realtà migratorie, portandola negli edifici abbandonati dei Balcani, dove i migranti rimangono bloccati nel loro tentativo di raggiungere l’Europa; nei sobborghi di Kuala Lumpur, in Malesia, dove coloro che sono fuggiti da conflitti e persecuzioni vivono in un limbo; e sulle spiagge delle Isole Canarie, meta di migliaia di persone che ogni anno si confrontano con le acque dell’oceano Atlantico in quello che è probabilmente il viaggio di migrazione più pericoloso al mondo.
La rotta balcanica e le storie di sofferenza
La mostra ‘Along the Border’ si concentra sulla rotta balcanica, documentando le condizioni di vita di migliaia di migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Le fotografie di Fabbro mostrano i respingimenti collettivi e a catena, le condizioni di vita precarie e i drammatici racconti di un tragitto costellato di pericoli.
L’esposizione, inaugurata in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, si inserisce all’interno del Festival delle Culture, offrendo un approfondimento sul cambiamento della tutela dei diritti umani lungo i confini orientali dell’Unione Europea.
L’arte come testimonianza
La mostra di Chiara Fabbro rappresenta un potente strumento di testimonianza, offrendo un accesso diretto alle storie di vita e alle sofferenze dei migranti. Le sue fotografie non solo documentano una realtà spesso ignorata, ma riescono anche a trasmettere le emozioni e le difficoltà che questi individui affrontano nel loro viaggio verso una vita migliore.