L’arresto dei collaboratori di Machado
La leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, ha denunciato l’arresto di tre suoi collaboratori, avvenuto sabato da parte delle forze di sicurezza del governo di Nicolas Maduro. Machado ha definito l’arresto “crudele e criminale”, accusando il regime di “pura malvagità” e di ricorrere alla violenza contro i cittadini.
I tre collaboratori, Juan Iriarte, Jean Carlos Rivas e Luis López, sono esponenti del partito di Machado, Vente Venezuela. Ad oggi, le autorità non hanno fornito informazioni sulla loro detenzione, né sul luogo in cui sono stati portati né sulle loro condizioni di salute.
La risposta di Machado
Attraverso un messaggio sui social media, Machado ha espresso la sua indignazione per l’arresto dei suoi collaboratori, affermando che “l’unica cosa rimasta al regime è la violenza contro i cittadini”. Tuttavia, ha aggiunto che questa azione non avrà l’effetto di intimidire l’opposizione, anzi la spingerà a combattere con più determinazione in vista delle elezioni del 28 luglio.
“Lungi dal paralizzare o intimidire un Paese, ciò che vedo ogni giorno in Venezuela è che questi abusi ci danno più motivi per combattere e organizzarci prima del 28 luglio”, ha scritto Machado.
Un’escalation di tensioni?
L’arresto dei collaboratori di Machado potrebbe essere interpretato come un’escalation delle tensioni politiche in Venezuela, soprattutto in vista delle elezioni del 28 luglio. La reazione di Machado, che sottolinea la determinazione dell’opposizione a combattere nonostante le intimidazioni, lascia presagire una campagna elettorale accesa e potenzialmente rischiosa.