Un libro nato da una pausa creativa
Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci e ora alla guida di Valentino, ha presentato il suo libro “La vita delle forme – Filosofia del reincanto”, scritto a quattro mani con il filosofo Emanuele Coccia, durante un evento a Villa Medici a Roma. Il libro nasce da una pausa creativa di un anno e mezzo, durante la quale Michele ha riflettuto sul suo rapporto con il passato, gli oggetti e la libertà creativa.
“Io non sono appassionato del passato, ma ho un’adorazione per gli oggetti che sono stati. Per me hanno un’anima”, ha dichiarato Michele, evidenziando il suo legame con il passato e la sua visione del presente come un intreccio con il passato stesso.
La moda come arte trasformativa
Nel libro, Michele e Coccia esplorano il potere trasformativo della moda, definendola “l’arte più potente” in quanto capace di mutare la nostra pelle, il nostro corpo e la nostra identità per due ore. La moda, secondo gli autori, è un’arte metafisica che contraddice la visione occidentale che riduce tutto a materia inanimata, poiché è espressione di un animismo profano e quotidiano.
“Ogni abito impone una trasformazione del sé, per poter diventare oggetto della nostra esperienza”, spiega Coccia, evidenziando il legame profondo tra moda e identità.
Libertà creativa e il Rinascimento
Michele ha sottolineato l’importanza della libertà creativa, affermando di essere stato accusato di essere “troppo strano” con la sua moda, ma che la stranezza potrebbe essere semplicemente sinonimo di libertà. Ha citato il Rinascimento come esempio di un’epoca in cui gli artisti erano liberi di creare, come Michelangelo, che secondo Michele sarebbe stato un regista se fosse nato oggi.
Il designer ha poi parlato del suo periodo a Gucci, definendolo un periodo in cui ha “liberato tutti gli altri” con la sua “stortura”, ma anche un periodo in cui ha perso la sua libertà creativa, ritrovandola poi con l’accettazione di un nuovo lavoro.
Riflessioni sul libro
‘La vita delle forme – Filosofia del reincanto’ si presenta come un’opera interessante che unisce la moda alla filosofia, offrendo una prospettiva originale sul potere trasformativo della moda e il suo legame con l’identità e la libertà creativa. L’approccio di Michele e Coccia, che unisce la visione personale dello stilista con le riflessioni filosofiche di Coccia, potrebbe offrire spunti di riflessione per gli amanti della moda e della filosofia, aprendo un dialogo tra due discipline apparentemente distanti.