La fuga dei due giovani magrebini
Nel pomeriggio di oggi, due giovani magrebini, arrestati per rapina, sono evasi dal carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano. Secondo quanto spiegato da personale del carcere, i due avrebbero approfittato della scarsa sorveglianza e ad un certo punto avrebbero scavalcato un paio di recinzioni nella zona dei ‘passeggi’, quella dedicata ai momenti all’aria aperta, lato Cpa (il centro di prima accoglienza) del Minorile. Prima si sono inerpicati usando un palo come appoggio, e poi hanno scavalcato un cancello carraio, quello dell’ingresso laterale della struttura, che si trova nella zona di Bisceglie, nella periferia Sud-Ovest della metropoli. Sulle loro tracce, oltre alla sezione investigativa della Polizia penitenziaria, ci sono Carabinieri e Polizia. I due sono stati visti prendere la metropolitana alla omonima stazione della linea 1, quella di Bisceglie, appunto, che si trova a poche centinaia di metri dal carcere.
Gli evasi sono due ragazzi di origine marocchina, entrambi 16enni. Si tratta di giovani residenti in una provincia lombarda a nord del capoluogo, dove vivono i loro genitori. Il primo, nato in Italia, risulterebbe arrestato l’11 giugno scorso, e a suo carico ci sarebbero un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano e un ordine di esecuzione pena del tribunale dello stesso capoluogo, per reati inerenti alla persona, come le rapine. L’altro, nato in Marocco, sarebbe stato arrestato il 14 maggio, sempre su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano, per reati analoghi.
Polemiche sulla sicurezza del Beccaria
Il caso ha suscitato inevitabili polemiche, su una struttura al centro di una clamorosa inchiesta giudiziaria per maltrattamenti e dalla quale sono evasi, a più riprese, detenuti, come il 25 dicembre 2022 (scapparono in sette, tutti ripresi o costituiti), e più recentemente il 19 maggio (subito ripreso) e il 30 maggio scorsi (in quest’ultimo caso un minore del Cpa in trasferimento a una casa di accoglienza). Il 22 aprile scorso 13 agenti penitenziari del Beccaria sono stati arrestati e otto sospesi a seguito di un’inchiesta della Procura di Milano, che ha recentemente aperto un secondo filone su altri casi. Per Donato Capece, segretario generale del sindacato degli agenti penitenziari Sappe “questa evasione è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”.
Ma soprattutto per il Sappe ci sono “dubbi sulla capacità delle strutture minorili, concepite per minori italiani, di contenere stranieri con esperienze criminali più complesse e un’età forse non corrispondente a quella dichiarata”.
La sicurezza dei carceri minorili
L’evasione dal carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano solleva ancora una volta la questione della sicurezza delle strutture penitenziarie per minori. Il Beccaria è stato al centro di diverse polemiche negli ultimi mesi, con accuse di maltrattamenti e diverse evasioni. È evidente che la sicurezza della struttura non è adeguata, e che è necessario un intervento urgente per garantire la sicurezza dei detenuti e degli operatori.
È importante anche riflettere sulla capacità delle strutture minorili di contenere detenuti stranieri con esperienze criminali più complesse. Il Sappe ha sollevato dubbi sulla capacità del Beccaria di gestire questo tipo di detenuti, e questa è una questione che merita un’attenta analisi. La sicurezza delle carceri minorili è un tema cruciale, e le autorità devono impegnarsi per garantire che le strutture siano adeguate e sicure per tutti i detenuti.