L’intelligenza artificiale al servizio della musica
“Canzoni composte da zero, per quanto bellissime, che non sono nate da un uomo, sinceramente non mi interessano. Se c’è un’emozione che non è nata da una persona e non mi racconta una persona, non mi interessa che sia bellissima perché non esiste. Dobbiamo imparare meglio di quanto che abbiamo fatto con internet a usare le invenzioni eccezionali per renderle nostre e non il contrario”.
Con queste parole, Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, ha espresso la sua posizione sull’intelligenza artificiale in ambito musicale, a margine del “Wmf – We Make Future” a Bologna. Agnelli riconosce il potenziale dell’IA come strumento creativo, ma sottolinea l’importanza di mantenere l’uomo al centro del processo artistico.
L’IA come strumento di ampliamento creativo
“L’intelligenza artificiale in ambito musicale può incidere tantissimo – ha detto Agnelli – perché apre degli orizzonti pazzeschi come li hanno aperti la digitalizzazione, prima ancora il computer e l’elettronica stessa. Beethoven e Bach la chitarra elettrica non sapevano neanche cosa fosse, per non parlare appunto di alcuni sintetizzatori, ma secondo me li avrebbero usati in maniera molto creativa.”
Agnelli immagina che i grandi compositori del passato avrebbero saputo sfruttare le nuove tecnologie per espandere la loro creatività, proprio come ha fatto la musica con l’avvento dell’elettronica e del digitale. L’IA, secondo Agnelli, rappresenta un’ulteriore opportunità per esplorare nuovi territori sonori.
L’uomo al centro del processo creativo
“Ed è proprio questo il punto: l’intelligenza artificiale va usata dall’uomo, non dobbiamo farci usare dall’intelligenza artificiale”.
Agnelli ribadisce il suo pensiero, sottolineando che l’IA deve essere uno strumento a disposizione dell’artista, non un sostituto. L’emozione umana, la capacità di raccontare storie e la soggettività dell’esperienza artistica rimangono elementi fondamentali per la musica.
Il WMF – We Make Future
Manuel Agnelli è uno degli artisti che si è esibito in fiera a Bologna per Wmf, insieme a Gaia (stasera), Dardust. Domani in scaletta anche Colapesce Dimartino.
Il WMF – We Make Future è un festival che si svolge a Bologna e che si concentra su innovazione, tecnologia e futuro. La musica è uno dei temi centrali dell’evento, con concerti, workshop e discussioni sul ruolo della tecnologia nell’industria musicale.
Un dibattito in evoluzione
Il pensiero di Manuel Agnelli riflette un dibattito sempre più attuale sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella creazione artistica. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la preservazione dell’essenza umana nella musica, un’arte che da sempre si nutre di emozioni e storie.