Imu: la prima rata scade oggi
Oggi, lunedì 17 giugno, scade il termine per il pagamento dell’acconto Imu, pari al 50% dell’imposta annuale. Il gettito complessivo previsto è di circa 11 miliardi di euro. L’imposta si applica su tutti gli immobili, ad eccezione della prima casa, e viene versata in due rate annuali. La prima rata, con scadenza il 16 giugno (17 per quest’anno), corrisponde al 50% dell’imposta complessiva, mentre la seconda rata scade il 16 dicembre.
Il versamento può essere effettuato tramite il modello F24 o con il bollettino postale, in questo caso distintamente per ogni Comune sul cui territorio sono situati gli immobili. Sono circa 25 milioni i proprietari che dovranno effettuare il pagamento, tra cui titolari di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile, genitori assegnatari della casa familiare a seguito del provvedimento del giudice, concessionari di aree demaniali o locatari degli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Aliquote e esenzioni
L’aliquota Imu varia in base al tipo di immobile e al Comune di appartenenza. Le aliquote base sono fissate allo 0,5% per le prime case di lusso, 0,86% per altri immobili, inclusi i terreni fabbricabili, 0,86% per gli immobili ad uso produttivo (categoria D), 0,76% per i terreni agricoli, 0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale e 0,1% per i fabbricati merce non locati.
Tra le agevolazioni previste rientrano le unità immobiliari concesse in comodato d’uso gratuito dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado e gli immobili di pensionati italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire. Niente imposta anche sugli immobili occupati abusivamente. Resta invece su quelli inagibili e inabitabili, anche se con base imponibile ridotta alla metà, ricorda Confedilizia che sottolinea come eliminarla “costerebbe poco più di 50 milioni di euro”.
L’Imu dal 2012
L’Imu è stata introdotta nel 2012 con la manovra Monti. Dal suo avvio, il gettito dell’imposta ha raggiunto quasi 300 miliardi di euro, secondo le stime dell’associazione dei prorpietari. L’imposta si applica in quasi tutti i Comuni italiani, con l’eccezione del Friuli Venezia Giulia e delle due province autonome di Trento e di Bolzano, nelle quali continuano ad applicarsi, rispettivamente, l’Imis e l’Imi.
Secondo un’analisi della Uil, il tributo quest’anno costerà in media 1.022 euro a proprietario, di cui 511 per l’acconto di oggi. La deroga al pagamento viene prorogata di un anno per i Comuni colpiti dai terremoti del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e del 2016 nel Centro Italia.
Un’imposta complessa
L’Imu è un’imposta complessa, con diverse regole e variabili che possono rendere difficile la sua comprensione per i contribuenti. La presenza di diverse esenzioni e agevolazioni, se da un lato può essere considerata un elemento positivo, dall’altro può contribuire ad aumentare la confusione. Sarebbe auspicabile una semplificazione del sistema, con regole più chiare e trasparenti, per facilitare il compito dei contribuenti e garantire un’applicazione equa dell’imposta.