Il dominio asiatico nel mercato automobilistico africano
Il mercato automobilistico africano sta vivendo una trasformazione senza precedenti, con un’ondata di marchi asiatici pronti a sfidare il dominio storico dei produttori europei e americani. Uno studio della TEPA (Tyre and equipment, parts association), parte della RMI (Retail motor industry organisation) con sede a Johannesburg, evidenzia come i brand cinesi, giapponesi, sudcoreani e indiani stiano rapidamente guadagnando terreno nel continente.
“Dopo un lungo periodo di predominio dei Gruppi europei e americani, l’arrivo di questi marchi asiatici rappresenta un’ascesa rapida e significativa”, ha dichiarato Dylan Petzer, vicepresidente nazionale della TEPA. “Si tratta di un importante riallineamento nel modo in cui l’Africa si muove, sia letteralmente che economicamente”.
La Cina leader nella fornitura di ricambi
La Cina si è affermata come la principale fonte di ricambi aftermarket per autoveicoli in Sudafrica. Dal 2018, il paese è leader come fornitore principale e, nel 2021, un sorprendente 64% di tutti i ricambi aftermarket importati in Sudafrica era di produzione cinese. “È un vero dominio del mercato”, osserva Petzer.
Anche l’India ha compiuto progressi significativi, soprattutto nei segmenti dei veicoli di piccole dimensioni e di fascia bassa, dove l’economicità è fondamentale. I produttori indiani si sono affermati come fornitori chiave di veicoli a prezzi accessibili, rispondendo alla pressante necessità di opzioni di trasporto convenienti.
Investimenti nell’assemblaggio e nella produzione locale
I produttori asiatici stanno investendo sempre più nell’assemblaggio di auto e nella produzione di componenti in Africa. La cinese BAIC, ad esempio, ha investito 11 miliardi di rand (533 milioni di euro) in un nuovo stabilimento a Gqeberha.
Toyota, in collaborazione con la thailandese Ogihara, sta investendo oltre 1,1 miliardi di rand (53 milioni di euro) nelle sue attività a Durban, mentre il fornitore cinese Yanfeng Plastic Omnium ha investito 1 miliardo di rand (48 milioni di euro) a Tshwane per produrre componenti per BMW.
Prospettive future e implicazioni politiche
Le proiezioni suggeriscono che entro il prossimo decennio i marchi asiatici potrebbero rappresentare il 40-45% delle vendite di veicoli in Sudafrica e da lì espandersi nel Continente. La politica svolgerà un ruolo fondamentale nel determinare le conseguenze e i risultati di questo cambiamento.
L’Area di Libero Scambio Continentale Africana (AfCFTA) ha il potenziale per stimolare il commercio intra-africano, offrendo ai produttori locali spazio per espandersi. Nel frattempo, il coinvolgimento del Sudafrica nei BRICS rafforza i legami economici sia con la Cina che con l’India.
“Il futuro dell’automotive in Africa si sta rimodellando rapidamente e le parti interessate a ogni livello devono prepararsi di conseguenza. Il cambiamento non è temporaneo, è strutturale e destinato a durare”, ha concluso Petzer.
Un cambiamento strutturale con implicazioni a lungo termine
L’ascesa dei marchi asiatici nel mercato automobilistico africano rappresenta un cambiamento strutturale con implicazioni a lungo termine. Questo fenomeno non solo trasformerà il panorama delle vendite di veicoli, ma influenzerà anche l’economia, il commercio e le politiche del continente. Sarà fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi futuri e le strategie adottate dai diversi attori coinvolti per comprendere appieno le conseguenze di questa rivoluzione automobilistica.
