La Corte Suprema boccia il divieto dei ‘bump stock’
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il divieto sui ‘bump stock’, dispositivi che trasformano le armi da fuoco in armi automatiche, con 6 voti a favore e 3 contrari. La decisione, annunciata il 31 maggio 2023, è stata accolta con reazioni contrastanti, con i sostenitori del diritto di portare armi che hanno celebrato la vittoria, mentre molti altri hanno espresso preoccupazione per le implicazioni in termini di sicurezza pubblica. La Corte ha sostenuto che il divieto era illegale, in quanto classificava i ‘bump stock’ come ‘armi da fuoco’ e non come ‘accessori’, con la conseguenza che la loro produzione e vendita sarebbero state soggette a restrizioni più severe. Questa interpretazione ha scatenato un acceso dibattito sulla definizione di ‘arma da fuoco’ e sulle potenziali conseguenze in termini di regolamentazione delle armi.
Il divieto era stato imposto dopo la strage di Las Vegas
Il divieto sui ‘bump stock’ era stato imposto dall’ex presidente Donald Trump nel 2017, dopo la strage di Las Vegas in cui morirono 58 persone. Il responsabile della strage, Stephen Paddock, aveva usato un ‘bump stock’ per trasformare un fucile semi-automatico in un’arma automatica, aumentando in modo significativo la potenza di fuoco e la rapidità di fuoco. L’evento ha suscitato un’ondata di indignazione pubblica e ha spinto il governo Trump a prendere provvedimenti per limitare la diffusione di questi dispositivi. Tuttavia, la Corte Suprema ha ora stabilito che il divieto era illegale, aprendo la strada a un possibile aumento della diffusione di ‘bump stock’ negli Stati Uniti.
Le reazioni alla decisione della Corte
La decisione della Corte Suprema ha suscitato reazioni contrastanti, con i sostenitori del diritto di portare armi che hanno celebrato la vittoria, mentre molti altri hanno espresso preoccupazione per le implicazioni in termini di sicurezza pubblica. I sostenitori del diritto di portare armi hanno sostenuto che la decisione della Corte è una vittoria per la libertà individuale e per il diritto di autodifesa. Tuttavia, molti altri hanno espresso preoccupazione per un possibile aumento della violenza armata negli Stati Uniti, in particolare alla luce di recenti episodi di sparatorie di massa. La decisione della Corte ha sollevato un dibattito acceso sulla regolamentazione delle armi e sul ruolo del governo nel limitare la violenza armata.
Un’altra sconfitta per il controllo delle armi negli Stati Uniti
La decisione della Corte Suprema rappresenta un’ulteriore sconfitta per i sostenitori del controllo delle armi negli Stati Uniti. La Corte ha dimostrato di essere sempre più incline a favorire i diritti individuali, anche a costo di mettere a rischio la sicurezza pubblica. Questa tendenza è preoccupante, soprattutto in un Paese come gli Stati Uniti, dove la violenza armata è un problema endemico. È importante ricordare che la decisione della Corte non è definitiva, e che il dibattito sulla regolamentazione delle armi è destinato a continuare.