Sciopero a Caserta per salvare Jabil
La situazione allo stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta) è tesa. Domani, 12 giugno, i 420 lavoratori dello stabilimento sciopereranno per otto ore e raggiungeranno Roma in pullman per partecipare all’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’incontro è cruciale: si prevede che la multinazionale Usa confermerà la sua decisione di disimpegnarsi dal sito casertano e dall’Italia, annunciata il 30 aprile scorso. Le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms hanno proclamato lo sciopero per permettere ai lavoratori di esprimere il loro dissenso e chiedere la conferma della produzione a Marcianise. La situazione è critica: la cassa integrazione in deroga è scaduta il 31 maggio scorso e i lavoratori hanno rifiutato la proroga, andando allo scontro con l’azienda. La Jabil, in mancanza di commesse che possano occupare tutti i 420 addetti, potrebbe imporre le ferie forzate ai lavoratori, accelerando il processo di dismissione del sito produttivo casertano. I lavoratori, per ora, rifiutano qualsiasi ricollocazione in altre aziende, ricordando la triste esperienza dei loro colleghi che negli anni scorsi sono passati da Jabil ad altre società, finendo in situazioni peggiori.
La protesta dei lavoratori
Il 13 giugno, i lavoratori metalmeccanici di Caserta saranno in sciopero generale e sfileranno per le strade del capoluogo. Il corteo si concluderà con gli interventi dei segretari generali nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. I lavoratori Jabil sono uniti nella loro richiesta: la multinazionale dell’elettronica deve restare a Marcianise. La loro determinazione è forte, spinta dal desiderio di salvaguardare i propri posti di lavoro e le loro condizioni lavorative.
Il futuro di Jabil a Marcianise
La situazione di Jabil a Marcianise è un esempio di come le decisioni delle multinazionali possono avere un impatto devastante sulle comunità locali. La chiusura dello stabilimento significherebbe la perdita di 420 posti di lavoro e un duro colpo per l’economia di Caserta. È importante che il governo italiano intervenga per cercare di salvaguardare i posti di lavoro e la produzione a Marcianise. L’incontro di domani a Roma sarà un momento cruciale per capire il futuro dello stabilimento Jabil. I lavoratori hanno dimostrato di essere uniti e determinati a difendere i propri diritti. È importante che le istituzioni italiane ascoltino la loro voce e si adoperino per trovare una soluzione che garantisca un futuro positivo per i lavoratori e per la comunità di Caserta.