Appello per Gaza
Papa Francesco, durante l’Angelus domenicale, ha rivolto un accorato appello alla comunità internazionale affinché intervenga con urgenza per soccorrere la popolazione di Gaza, stremata dalla guerra. “Mentre li ringrazio per questa importante iniziativa, incoraggio la comunità internazionale ad agire urgentemente con ogni mezzo per soccorrere la popolazione di Gaza”, ha detto il Papa, riferendosi alla conferenza internazionale sulla situazione umanitaria a Gaza, convocata dal re di Giordania, dal presidente dell’Egitto e dal segretario generale delle Nazioni Unite, che si terrà dopodomani.
Il Papa ha sottolineato l’urgenza della situazione, affermando che “gli aiuti umanitari devono potere arrivare a chi ne ha bisogno e nessuno lo può impedire”.
Ricordo dell’Invocazione della Pace
Parlando della difficile situazione in Medio Oriente, Papa Francesco ha ricordato che “ieri ricorreva il decimo anniversario dell’Invocazione della Pace in Vaticano alla quale erano stati presenti il presidente israeliano, il compianto Shimon Peres, e quello palestinese Abu Mazen”.
“Quell’incontro – ha sottolineato Papa Francesco – testimonia che stringersi la mano è possibile e che per fare la pace ci vuole coraggio, molto più coraggio che per fare la guerra. Pertanto incoraggio i negoziati in corso tra le parti che non sono facili. E auspico che le proposte di pace per il cessate il fuoco su tutti i fronti e per la liberazione degli ostaggi vengano subito accettate per il bene dei palestinesi e degli israeliani”.
Un appello per la pace e l’umanità
Le parole di Papa Francesco sono un forte monito alla comunità internazionale, un invito ad agire con responsabilità e urgenza per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza. Il Papa ricorda la necessità di un intervento immediato per garantire il passaggio degli aiuti umanitari e sottolinea l’importanza di un negoziato di pace che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi. Le sue parole sono un messaggio di speranza e di fiducia nella possibilità di un futuro di pace e di convivenza pacifica in Medio Oriente.