Studente 16enne svenuto a scuola a Modena: sospetto ‘black-out game’
Un episodio inquietante si è verificato nei giorni scorsi a Modena, all’interno di un istituto superiore. Un ragazzo di 16 anni, studente del secondo anno, è svenuto dopo essere stato afferrato per la gola da un altro studente. La vittima, una volta ripresa conoscenza, non ha riferito immediatamente l’accaduto ai docenti, ma solo ai suoi genitori, i quali stanno ora valutando la possibilità di sporgere denuncia alle forze dell’ordine.
Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, la dinamica dell’accaduto potrebbe essere collegata al ‘black-out game’, una pericolosa pratica diffusa sui social che consiste nel provocare lo svenimento di una persona stringendole la gola. I video di questa pratica, che si basa sulla pressione su un punto vitale del corpo, circolano online e sono accessibili a chiunque.
La vittima ha riferito ai suoi genitori di essere stata sorpresa alle spalle dall’altro studente, che le avrebbe stretto il collo con le mani fino a farla svenire. L’autore del gesto, la cui identità non è stata ancora rivelata, è stato identificato e le autorità stanno indagando per accertare la dinamica dell’accaduto e le eventuali responsabilità.
Il ‘black-out game’ e i pericoli dei social media
Il ‘black-out game’ è solo uno degli esempi di come i social media possano essere utilizzati per diffondere pratiche pericolose e potenzialmente letali. La facilità con cui si accede a contenuti di questo tipo, spesso nascosti dietro termini generici e vaghi, rappresenta un rischio concreto per i giovani, soprattutto per coloro che sono più vulnerabili e facilmente influenzabili.
È fondamentale che genitori, insegnanti e autorità siano consapevoli di questi pericoli e che si attivino per tutelare i ragazzi. La prevenzione e l’educazione al corretto uso dei social media sono strumenti essenziali per contrastare la diffusione di queste pratiche dannose e per proteggere i giovani da rischi reali e potenziali.
Un campanello d’allarme
Questo episodio, seppur isolato, rappresenta un campanello d’allarme per la necessità di un’attenzione costante al mondo online e ai suoi effetti sui giovani. La diffusione di pratiche pericolose come il ‘black-out game’ è un problema serio che richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo genitori, insegnanti, autorità e società civile. È fondamentale promuovere una cultura di consapevolezza e responsabilità nell’uso dei social media, per evitare che questi diventino strumenti di violenza e di pericolo per i giovani.