Accuse di ritardo fatale
L’avvocato Gaetano Laghi, legale della famiglia di Cristian Molnar, il 25enne disperso da venerdì scorso nel Natisone, ha lanciato pesanti accuse ai soccorsi, sostenendo che un ritardo nell’intervento avrebbe determinato la tragedia. “Se i soccorsi fossero partiti tempestivamente, ovvero nel momento in cui la povera Patrizia li ha richiesti, oggi i ragazzi sarebbero vivi e a casa con i loro genitori”, ha dichiarato Laghi in alcune interviste rilasciate questa mattina.
Sopralluogo e preoccupazioni
Laghi ha effettuato un sopralluogo nella località della tragedia, il fiume Natisone, e ha espresso preoccupazione per la sottovalutazione iniziale della situazione. “Dopo aver fatto anche un sopralluogo nella località della tragedia, mi colpisce molto la sottovalutazione della situazione iniziale”, ha incalzato il legale.
Considerazioni sul ritardo dei soccorsi
La dichiarazione dell’avvocato Laghi solleva serie preoccupazioni sul ritardo nell’intervento dei soccorsi. E’ fondamentale che le autorità competenti conducano un’indagine approfondita per chiarire le cause del ritardo e per determinare se ci siano state delle responsabilità. La tragedia del Natisone ricorda l’importanza della tempestività e dell’efficienza dei soccorsi in situazioni di emergenza. E’ necessario che le autorità competenti prendano provvedimenti per migliorare la risposta in situazioni simili, assicurando che i soccorsi siano sempre pronti a intervenire con la massima rapidità e professionalità.