
Denuncia di Prisoners Defenders: minacce a José Daniel Ferrer
L’organizzazione non governativa Prisoners Defenders ha reso pubblico un rapporto in cui denuncia le minacce che il leader dell’opposizione cubana José Daniel Ferrer starebbe ricevendo dal governo dell’Avana. Queste minacce sarebbero iniziate subito dopo la sua liberazione, avvenuta il 16 gennaio scorso, e sarebbero motivate dal suo lavoro umanitario a capo dell’Unione Patriottica di Cuba (Unpacu), l’organizzazione dissidente da lui fondata.
L’attività umanitaria dell’Unpacu e la risposta del governo
Secondo il rapporto di Prisoners Defenders, in soli 58 giorni l’Unpacu ha distribuito 2.875 colazioni, 8.010 pranzi e 1.965 cene a persone che vivono in condizioni di estrema povertà. Inoltre, l’organizzazione ha fornito assistenza medica a oltre duemila persone vulnerabili a Santiago di Cuba, nel sud-est dell’isola. Molti dei beneficiari soffrono di malattie come tubercolosi e dengue. In risposta a queste attività, il governo cubano avrebbe intensificato arresti, multe e minacce non solo contro Ferrer, ma anche contro i volontari dell’Unpacu e le persone che ricevono l’aiuto.
Il contesto politico e sociale a Cuba
La situazione a Cuba rimane tesa, con una forte repressione nei confronti delle voci dissidenti e delle organizzazioni che si occupano di assistenza sociale. L’Unpacu, guidata da José Daniel Ferrer, rappresenta una delle poche realtà che cerca di alleviare le sofferenze della popolazione più vulnerabile, in un contesto economico e sociale particolarmente difficile. La risposta del governo, secondo le denunce, mira a ostacolare questo lavoro e a intimidire chiunque si avvicini all’opposizione.
Un quadro preoccupante per i diritti umani a Cuba
La denuncia di Prisoners Defenders dipinge un quadro preoccupante della situazione dei diritti umani a Cuba. Le minacce a José Daniel Ferrer e le azioni repressive contro l’Unpacu evidenziano come il governo cubano continui a limitare le libertà fondamentali e a ostacolare l’assistenza umanitaria. È fondamentale che la comunità internazionale continui a monitorare la situazione e a denunciare ogni forma di violazione dei diritti umani sull’isola.