
Il pugilato resta disciplina olimpica: esulta la Federboxe
La decisione dell’Esecutivo del CIO di ammettere il pugilato nel programma delle Olimpiadi di Los Angeles 2028 è stata accolta con grande soddisfazione dal presidente della Federboxe italiana (FPI), Flavio D’Ambrosi. “Siamo felici, era incomprensibile come potesse sparire proprio il pugilato, disciplina presente già nelle Olimpiadi dell’antica Grecia”, ha dichiarato D’Ambrosi ai microfoni di Radio 1Sport. “Ci siamo battuti affinché questo non avvenisse e, chi l’ha dura la vince, siamo riusciti a raggiungere l’obbiettivo”.
Parigi 2024: un’Olimpiade deludente per l’Italia
Nonostante la gioia per la conferma olimpica, D’Ambrosi non nasconde la delusione per i risultati ottenuti ai Giochi di Parigi 2024. “L’ultimo quadriennio della boxe dilettantistica italiana è una medaglia a due facce”, ha commentato il presidente della FPI. “Da una parte ci sono gli otto pass olimpici conquistati, il titolo mondiale di Irma Testa, tre titoli di vicecampioni del mondo (due con gli uomini e uno con le donne), sei titoli europei. Eravamo competitivi, e l’altra faccia, quella negativa, è che a Parigi non abbiamo preso quello che probabilmente meritavamo. Non abbiamo cercato alibi, ci siamo rimboccati le maniche e stiamo ricostruendo la squadra azzurra con la ricerca dei talenti”.
Obiettivo: trovare il “Sinner” del pugilato italiano
Uno degli obiettivi principali della FPI è creare una sinergia tra il mondo del professionismo e quello dilettantistico, con la speranza di trovare un campione in grado di trainare l’intero movimento. “La speranza, e uno degli obiettivi, del n.1 della Fpi è una sinergia col mondo del professionismo, per trovare il Sinner del pugilato italiano, il campione che possa dare lustro e trascinare tutto il movimento”, ha affermato D’Ambrosi. Il presidente ha inoltre sottolineato la crescita del pugilato a livello quantitativo: “Oltre 1.200 sono le società affiliate alla federazione per oltre 75mila tesserati. Numeri da record, soprattutto tra i giovani, aumentati del 50% rispetto al 2021. Se troviamo il nostro Sinner questi dati miglioreranno ancora di più”.
Un’opportunità per il rilancio del pugilato italiano
La conferma del pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 rappresenta un’importante opportunità per il rilancio del movimento pugilistico italiano. Sarà fondamentale capitalizzare questo momento, investendo nella ricerca di nuovi talenti e creando un ambiente favorevole alla crescita degli atleti. La sinergia tra professionismo e dilettantismo, auspicata dal presidente D’Ambrosi, potrebbe rappresentare la chiave per riportare il pugilato italiano ai vertici internazionali.