
Il ricordo di un tragico evento
Il 17 marzo 2015, Pordenone fu teatro di un brutale duplice omicidio. Trifone Ragone e Teresa Costanza, una giovane coppia, furono assassinati a colpi di pistola mentre si trovavano a bordo della loro auto, parcheggiata nei pressi del Palasport di via Interna, vicino alla palestra dove erano soliti allenarsi. Il Messaggero Veneto ha dedicato un ampio servizio alla ricorrenza, evidenziando come, ancora oggi, il luogo dell’omicidio sia meta di omaggi floreali e ricordi da parte di chi non ha dimenticato la coppia.
Giosuè Ruotolo: colpevole e condannato
Unico responsabile di questo efferato crimine è Giosuè Ruotolo, coetaneo delle vittime. L’uomo, ex militare di origine campana, è stato condannato all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio. Le indagini, condotte dal nucleo investigativo provinciale dei Carabinieri di Pordenone, hanno portato alla luce una serie di elementi indiziari che hanno inchiodato Ruotolo. Ironia della sorte, Ruotolo aveva fatto parte del picchetto d’onore che aveva portato a spalla la bara di Trifone, suo ex commilitone.
Movente e indizi
Il movente dell’omicidio sarebbe da ricercarsi nella rabbia e nella gelosia. Ruotolo, che aspirava ad entrare nella Guardia di Finanza, covava sentimenti negativi nei confronti della coppia. La sua auto fu ripresa da una telecamera di sorveglianza nei pressi del luogo del delitto, e un runner, Maurizio Marcuzzo, si rivelò un testimone chiave nel processo. L’arma del delitto fu ritrovata solo mesi dopo, in un laghetto del parco San Valentino.
Le prove a carico di Ruotolo
Gli investigatori hanno raccolto una serie di indizi che hanno contribuito a delineare il quadro accusatorio nei confronti di Ruotolo. Tra questi, la cancellazione di dati dai telefoni e dai computer, un alibi risultato inconsistente, l’attesa nel piazzale che suggeriva un’imboscata premeditata, e i messaggi molesti inviati a Teresa tramite un profilo Facebook anonimo, creato da Ruotolo con la complicità della fidanzata, Maria Rosaria Patrone.
Una ferita ancora aperta
A dieci anni di distanza, l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza rimane una ferita aperta per la comunità di Pordenone. La vicenda, complessa e dolorosa, ha scosso profondamente la città, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva. Il ricordo della giovane coppia, spezzata da una violenza insensata, continua a vivere attraverso gli omaggi e le testimonianze di affetto di chi li ha conosciuti e amati.