
La protesta in piazza Costituzione
A Cagliari, in piazza Costituzione, un presidio ha lanciato un messaggio chiaro e forte: “Fermiamo questa follia. Noi non ci arruoliamo per il riarmo”. La manifestazione, organizzata in risposta a un evento pro-Europa tenutosi nella vicina piazza del Carmine, ha visto la partecipazione di circa duecento-trecento persone determinate a esprimere il loro dissenso.
Gli organizzatori hanno sottolineato il loro rifiuto verso “tutti coloro che sostengono l’Unione europea del riarmo e degli 800 miliardi di euro da sottrarre a lavoro e stato sociale”. Davanti al Bastione di Saint-Remy, i manifestanti hanno sventolato striscioni con slogan inequivocabili come “No riarmo” e “Fuori la guerra dalla storia”.
Un gesto simbolico contro la guerra
Durante il presidio, alcuni contestatori si sono presentati alla festa pro Europa con un gesto simbolico: le mani “insanguinate” con tinta rossa e la scritta “Ripudio la guerra”. Un modo forte per esprimere il loro rifiuto verso ogni forma di conflitto e violenza.
Le voci dei manifestanti
Enrico Rubiu, esponente di USB, ha dichiarato con fermezza: “Questa Europa del riarmo non è la nostra Europa. Non si prepara la pace con le armi”. Il messaggio è chiaro: i lavoratori sono da sempre portatori di pace e di progresso.
Rubiu ha inoltre criticato la manifestazione pro-Europa, affermando che “la piazza di Michele Serra, di Landini, di Cgil-Cisl-Uil non è la loro piazza”. Ha evidenziato la contraddizione di chi sostiene a parole lo Stato sociale e poi partecipa a un evento che appoggia l’esproprio di denaro pubblico per finanziare l’acquisto di armamenti, soprattutto americani, a discapito dei lavoratori.
Un appello alla pace e al benessere sociale
I manifestanti hanno lanciato un appello alla pace e al benessere sociale: “La Piazza giusta, quella che denuncia lo scempio guerrafondaio è quella che chiede pace, stato sociale e aumenti salariali: no all’Unione Europea che si riarma, sì alla pace”.
Hanno concluso ribadendo che chi sostiene il riarmo è nemico dei lavoratori e dei cittadini, invitando tutti a unirsi alla lotta per un futuro di pace e giustizia sociale.
Riflessioni sulla protesta
La manifestazione di Cagliari solleva interrogativi importanti sulle priorità dell’Unione Europea e sull’allocazione delle risorse pubbliche. Il dissenso espresso dai manifestanti evidenzia una crescente preoccupazione per le politiche di riarmo e la necessità di investire in settori cruciali come il lavoro e il welfare. La protesta rappresenta un appello alla riflessione e al dialogo per costruire un futuro di pace e prosperità per tutti.