
Un prestigioso scambio culturale
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli ha inaugurato una collaborazione di alto profilo con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, accogliendo in prestito due capolavori del XVII secolo: il ‘San Sebastiano curato dagli angeli’ di Pieter Paul Rubens e ‘Amor sacro e Amor profano’ di Giovanni Baglione. Questo scambio è stato reso possibile grazie al prestito della ‘Flagellazione di Cristo’ di Caravaggio per una mostra romana in occasione del Giubileo. Eike Schmidt, direttore del Museo di Capodimonte, ha sottolineato l’importanza di questa sinergia culturale, permettendo al pubblico napoletano di ammirare opere di artisti non presenti nelle collezioni permanenti del museo.
‘San Sebastiano curato dagli angeli’ di Rubens: un’iconografia rivisitata
Il ‘San Sebastiano curato dagli angeli’ di Pieter Paul Rubens rappresenta un momento successivo al primo martirio del santo. Il corpo del giovane soldato, legato a un albero e trafitto dalle frecce, è soccorso da quattro angeli. Questa interpretazione si discosta dall’iconografia più comune che vede la vedova Irene come protagonista. Rubens mette in risalto la muscolatura del santo, ispirandosi all’arte classica e a Michelangelo. Un elemento distintivo del dipinto è la corazza, simbolo del ruolo militare di San Sebastiano, che Rubens rende con virtuosismo pittorico, catturando i riflessi del metallo.
Giovanni Baglione e la rivalità con Caravaggio
Insieme all’opera di Rubens, Capodimonte ospita ‘Amor sacro e Amor profano’ di Giovanni Baglione, artista noto per la sua rivalità con Caravaggio, tanto da essere soprannominato l’anti-Caravaggio. La loro competizione sfociò anche in un processo legale. L’opera di Baglione offre un interessante contrasto stilistico con quella di Rubens, arricchendo l’esposizione con una diversa interpretazione del XVII secolo.
Un dialogo artistico sul tema di San Sebastiano
Le opere di Rubens e Baglione sono esposte nella sala 61 di Capodimonte, in un allestimento curato da Alessandra Rullo e Vincenzo Sorrentino. In dialogo con i due capolavori, sono presentate quattro opere della collezione permanente del museo, tutte dedicate al tema di San Sebastiano: ‘San Sebastiano condotto al sepolcro’ di Domenico Cresti detto il Passignano, ambientato nella Roma di Diocleziano; ‘San Sebastiano curato dalle pie donne’ di Bartolomeo Schedoni, un’opera incompiuta che esprime pietà e cura; ‘San Sebastiano martire’ di Andrea Vaccaro, che raffigura il culmine del martirio; e ‘San Sebastiano spogliato dell’armatura’ di Mattia Preti, che mostra il santo dopo il primo martirio, con lo sguardo rivolto al cielo.
Un’opportunità imperdibile per gli amanti dell’arte
L’arrivo di queste opere a Capodimonte rappresenta un’occasione unica per ammirare capolavori del ‘600 e riflettere sulle diverse interpretazioni artistiche del tema di San Sebastiano. Lo scambio culturale tra Napoli e Roma arricchisce il panorama artistico italiano, offrendo al pubblico un’esperienza culturale di grande valore.