
Un viaggio nella storia della Rocca di Gradara
La Rocca di Gradara, celebre per la tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, svela un capitolo meno noto della sua storia attraverso la mostra “Da Zanvettori all’ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara”. Curata da Stefano Brachetti e Fabio Fraternali, l’esposizione, inaugurata l’8 dicembre e prorogata fino al 2 giugno, offre un’immersione negli anni che hanno trasformato la fortezza in un luogo di memorie e testimonianze del Novecento.
Il restauro di Zanvettori: un ritorno al Medioevo-Rinascimento
Nel 1920, l’ingegner Umberto Zanvettori acquistò la Rocca, dando il via a imponenti restauri architettonici e all’allestimento delle sale interne. Zanvettori desiderava far rivivere all’antico fortilizio i fasti della sua epoca d’oro, in un “rivisitato” Medioevo-Rinascimento. Ogni stanza doveva evocare le vicende dei personaggi che, tra leggenda e storia, vi avevano abitato. La mostra celebra questo periodo, recuperando e svelando memorie e testimonianze del Novecento.
La camera di Paolo e Francesca: un’operazione di marketing ante litteram
Tra i personaggi “evocati” nell’allestimento di Zanvettori spicca la coppia d’amanti di dantesca memoria, Paolo e Francesca. L’Ingegnere, con un’operazione di marketing ante litteram, costruì una camera apposita, ispirandosi alla messa in scena della tragedia dannunziana Francesca da Rimini del 1901, collocando in quella stanza il luogo del tragico delitto.
Dall’ultima castellana ai giorni nostri
L’impegno di Umberto Zanvettori, della prima moglie Mariquita de’ Forns y Lleo, e della seconda Alberta Porta, ha fatto sì che la Rocca di Gradara arrivasse in ottime condizioni fino ai giorni nostri. Ma divenuto il “Castello di Paolo e Francesca” e il sito turistico più visitato delle Marche, ha in parte dimenticato la figura dell’Ingegner Zanvettori e, in generale, la storia recente della Rocca, abitata sino al 1983 dalla seconda moglie Alberta Porta.
Un omaggio all’ultima castellana
Attraverso l’esposizione di oggetti e cimeli (in parte prestati da collezionisti privati), e con l’ausilio di supporti tecnologici, la mostra intende riportare le sale e gli ambienti nobili a una dimensione privata precedente la musealizzazione, quando la Rocca era ancora una sontuosa e raffinata dimora signorile. Nelle sale, avvolte da speciali fragranze, si possono ammirare abiti scelti dalle collezioni di alta moda di Alberta Ferretti, vero e proprio omaggio della stilista internazionale all’ultima castellana.
Finanziamenti e collaborazioni
La mostra è finanziata dall’Unione Europea Next Generation Eu, dal Ministero della Cultura e da Italia Domani; è organizzata da Gradara Innova per il Comune di Gradara in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Marche e la Direzione della Rocca Demaniale di Gradara, con il Patrocinio di Deputazione di Storia Patria per le Marche, di Fondazione Marche Cultura.
Un equilibrio tra storia e leggenda
La mostra offre un’opportunità unica per riscoprire la storia recente della Rocca di Gradara, spesso oscurata dalla celebre leggenda di Paolo e Francesca. L’esposizione celebra l’impegno di Zanvettori e di Alberta Porta nel preservare il castello, offrendo al contempo un’esperienza immersiva nella vita privata dell’ultima castellana. Un equilibrio tra storia e leggenda che arricchisce la conoscenza di questo luogo iconico.