
Sit-in al Faro: una spiaggia simbolica contro il porto
Un’ondata di protesta ha animato questa mattina il piazzale del vecchio Faro di Fiumicino. Più di 300 persone, armate di ombrelloni, sdraio, pinne da sub e teli da mare, hanno trasformato l’area in una spiaggia improvvisata per manifestare il loro dissenso contro il progetto del porto turistico crocieristico e la recente recinzione di un tratto di spiaggia antistante gli storici bilancioni. Il sit-in, organizzato tramite un passaparola online, ha visto la partecipazione di cittadini e associazioni contrari al nuovo approdo, in un’atmosfera sorvegliata da un dispositivo di polizia e carabinieri.
La recinzione contestata: protezione o preludio al porto?
La contestazione è nata in seguito alla realizzazione di una recinzione in new jersey da parte della società Fiumicino Waterfront Srl, titolare della concessione demaniale. La società ha precisato che si tratta di un intervento di “protezione intorno all’area in Concessione” e non è legato alle opere per la realizzazione della variante del progetto del porto, per cui è ancora in corso l’iter autorizzativo. Tuttavia, i manifestanti temono che la recinzione sia un preludio all’inizio dei lavori e un’ulteriore limitazione all’accesso alla spiaggia.
Le voci della protesta: mare libero e Valutazione d’Impatto Ambientale
Durante la protesta, un maxi striscione con la scritta “Una spiaggia senza mare si chiama deserto” ha fatto da sfondo agli interventi dei partecipanti. Le critiche al progetto del nuovo porto sono state reiterate con forza: “La spiaggia ed il mare devono essere liberi finché non si sarà poi pronunciata la Valutazione d’Impatto Ambientale sul porto e poi si vedrà”, ha affermato un manifestante. Altri hanno sottolineato l’importanza di preservare l’accesso al mare: “Abbiamo un solo mare, che ci è stato tolto da vivere, e non vogliamo porti a renderlo privato e invivibile”, mentre un altro ha aggiunto: “Nessun porto si può fare ad una foce di un fiume”. I manifestanti chiedono chiarezza sulla legittimità della recinzione e la sua rimozione, auspicando di poter vivere la spiaggia, definita “la più bella di Fiumicino”, per un’altra stagione.
Il futuro del litorale di Fiumicino: tra sviluppo e tutela
La protesta al Faro di Fiumicino evidenzia la crescente preoccupazione dei cittadini per il futuro del loro litorale. Il progetto del porto turistico crocieristico rappresenta un punto di scontro tra chi auspica uno sviluppo economico e turistico dell’area e chi teme un impatto negativo sull’ambiente e sull’accessibilità alla spiaggia. La Valutazione d’Impatto Ambientale, ancora in sospeso, sarà determinante per definire il futuro del progetto e per trovare un equilibrio tra le diverse esigenze.
Un equilibrio necessario tra sviluppo e ambiente
La vicenda del porto turistico di Fiumicino solleva una questione cruciale: come conciliare lo sviluppo economico e turistico con la tutela dell’ambiente e del paesaggio? È fondamentale che le autorità competenti ascoltino le preoccupazioni dei cittadini e valutino attentamente l’impatto ambientale del progetto, garantendo la trasparenza del processo decisionale e la partecipazione pubblica. Solo così si potrà trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti e preservi la bellezza e la fruibilità del litorale di Fiumicino.