
Presidio di Protesta a Venezia
Nel cuore di Venezia, Campo Saffa è stato teatro di un acceso presidio di protesta. Circa 300 persone, tra studenti dell’Unione degli Universitari di Venezia, Padova e Verona, membri della Rete degli Studenti Medi Veneto, rappresentanti di numerose associazioni aderenti e semplici cittadini, si sono riunite per manifestare la loro indignazione in seguito ai ripetuti attacchi subiti dalla loro sede negli ultimi tre giorni. La manifestazione è stata una risposta diretta alle azioni vandaliche e intimidatorie che hanno colpito la comunità studentesca, culminando in un forte grido contro il fascismo e l’omofobia dilaganti.
La Voce degli Studenti: Rabbia e Denuncia
Angelica Morresi, coordinatrice dell’Unione degli Universitari di Venezia, ha espresso la sua frustrazione e rabbia per gli attacchi subiti, sottolineando come questi eventi abbiano oscurato la possibilità di celebrare l’8 marzo con la dovuta attenzione alle tematiche transfemministe e alla lotta contro il patriarcato. “Siamo stanchi del silenzio complice delle istituzioni che dovrebbero difenderci”, ha dichiarato Morresi, evidenziando la mancanza di reazione da parte delle autorità di fronte a gesti che definisce “vigliacchi, infami e violenti”.
Un Fenomeno Esteso nel Veneto
Marco Nimis della Rete degli Studenti Medi del Veneto ha ampliato il quadro della situazione, descrivendo gli attacchi come parte di un fenomeno più ampio e preoccupante. “Non sono semplici insulti o goliardate, ma atti politici precisi che mirano a colpire chi si organizza e lotta per un’alternativa a un sistema che si nutre di discriminazione, autoritarismo e paura”, ha affermato Nimis. Ha inoltre ricordato episodi simili avvenuti recentemente, come l’aggressione a uno studente a Vicenza e gli incidenti durante un concerto sempre a Venezia, sottolineando come l’estrema destra si senta legittimata da un governo che strizza l’occhio ai nostalgici del ventennio.
Accuse alle Istituzioni: Indifferenza e Complicità
Il dito è stato puntato contro le istituzioni locali, accusate di indifferenza e complicità. “Chi tace di fronte a queste aggressioni si assume la responsabilità politica e morale di permettere che accadano”, ha tuonato Nimis, invocando una presa di posizione netta e una condanna senza riserve da parte delle autorità competenti.
Simboli della Protesta: Striscioni e Cartelloni
La protesta è stata animata da striscioni e cartelloni che esprimevano il dissenso e la determinazione degli studenti a non cedere di fronte alle intimidazioni. Gli slogan e le immagini rappresentavano un chiaro messaggio di condanna del fascismo e di solidarietà con le vittime degli attacchi. La presenza di un’ampia gamma di associazioni e gruppi ha testimoniato la volontà di creare un fronte comune contro ogni forma di violenza e discriminazione.
Riflessioni sul Clima Sociale e Politico
La protesta degli studenti a Venezia solleva interrogativi inquietanti sul clima sociale e politico attuale. Gli attacchi subiti dalla sede studentesca e la denuncia di un silenzio istituzionale complice suggeriscono una crescente polarizzazione e una normalizzazione di comportamenti intolleranti e violenti. È fondamentale che le istituzioni prendano una posizione chiara e ferma contro ogni forma di fascismo e omofobia, garantendo la sicurezza e la libertà di espressione per tutti i cittadini. La società civile, a sua volta, deve vigilare e reagire con prontezza di fronte a qualsiasi segnale di deriva autoritaria, promuovendo i valori del rispetto, dell’inclusione e della democrazia.