
Smotrich: ‘Distruzione totale di Hamas e ritorno degli ostaggi’
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha rilasciato dichiarazioni che preannunciano una nuova fase nel conflitto a Gaza. In un’intervista, Smotrich ha affermato che Israele si prepara a riprendere le operazioni militari nella Striscia, con un approccio più aggressivo rispetto al passato. “Il nuovo capo di stato maggiore ha un piano molto più intenso, rapido e potente il cui obiettivo è l’occupazione della Striscia di Gaza, la completa distruzione di Hamas e il ritorno degli ostaggi”, ha dichiarato Smotrich, criticando apertamente la strategia del precedente capo di stato maggiore.
Negoziati a Doha e pressioni sugli aiuti umanitari
Parallelamente all’annuncio di Smotrich, Israele sta inviando una delegazione negoziale a Doha per un nuovo ciclo di colloqui sull’estensione del cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, questa mossa diplomatica è accompagnata da una controversa decisione di interrompere il passaggio di aiuti umanitari verso Gaza, una tattica interpretata come un tentativo di fare pressione su Hamas affinché accetti il prolungamento della prima fase dell’accordo di tregua.
Il piano Witkoff e la mediazione statunitense
Nel frattempo, l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff è atteso in Arabia Saudita e Qatar per promuovere un piano sostenuto dagli Stati Uniti. Il cosiddetto piano Witkoff prevede il rilascio da parte di Hamas di 10 ostaggi ancora in vita, tra cui l’americano-israeliano Idan Alexander, in cambio di un cessate il fuoco di 60 giorni. Resta incerto se Witkoff si recherà anche in Israele.
Lapid: ‘Tornare alla guerra significa la morte degli ostaggi’
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha lanciato un allarme sulle conseguenze di una ripresa dei combattimenti. “Se Israele riprenderà a combattere a Gaza, gli ostaggi moriranno”, ha avvertito Lapid. Ha inoltre criticato l’argomentazione del governo secondo cui la guerra servirebbe a riportare a casa gli ostaggi, definendola fallace. “Più la guerra continua, più ostaggi muoiono. Il governo non deve e non può mentire al pubblico. Tornare alla guerra significa la morte degli ostaggi”, ha concluso Lapid.
Un equilibrio precario tra sicurezza, diplomazia e umanità
La situazione a Gaza rimane estremamente delicata, con posizioni divergenti che rendono difficile una risoluzione pacifica del conflitto. Da un lato, l’annuncio di Smotrich indica una volontà di intensificare le operazioni militari per raggiungere obiettivi di sicurezza. Dall’altro, gli sforzi diplomatici in corso e gli avvertimenti dell’opposizione sottolineano l’importanza di proteggere la vita degli ostaggi e di alleviare la sofferenza della popolazione civile. Trovare un equilibrio tra questi imperativi rappresenta una sfida complessa per Israele e per la comunità internazionale.