
Il modus operandi del truffatore
La Questura di Bologna ha identificato e denunciato un uomo di 80 anni, residente a Modena, sospettato di aver raggirato diversi anziani all’interno dell’ospedale Maggiore. L’indagine, durata circa un anno, è partita dalle segnalazioni al posto di polizia dell’ospedale riguardanti casi di raggiro subiti da persone anziane. L’uomo, avvicinandosi alle vittime, si spacciava per un amico di famiglia. Le vittime, spesso per non fare brutta figura, dopo qualche perplessità fingevano di riconoscerlo. Dopo una breve conversazione, l’anziano chiedeva in prestito piccole cifre, solitamente intorno ai 50 euro, adducendo la necessità di pagare il ticket di una visita medica e la mancanza di contanti.
Le indagini e l’identificazione
Nel corso dell’ultimo anno, si sono verificati almeno cinque episodi di questo tipo, l’ultimo dei quali risale a fine febbraio. La polizia, esaminando le immagini di videosorveglianza interne all’ospedale Maggiore, è riuscita a individuare un fotogramma in cui l’uomo era stato ripreso. Alcuni giorni fa, l’ottantenne è stato riconosciuto da una guardia giurata dell’ospedale e segnalato agli agenti. L’uomo, con precedenti alle spalle, ha sostanzialmente ammesso di essere l’autore dell’ultima truffa, avvenuta il 20 febbraio, e di aver commesso lo stesso raggiro in altre occasioni.
La giustificazione del truffatore
L’uomo non ha fornito una vera e propria giustificazione, se non quella di utilizzare il denaro ottenuto con le truffe per pagarsi le cure necessarie per i suoi problemi cardiaci. Questa motivazione, tuttavia, non attenua la gravità del gesto, che ha colpito persone anziane e vulnerabili in un momento di fragilità.
Riflessioni su vulnerabilità e sicurezza
La vicenda dell’ottantenne truffatore solleva interrogativi sulla vulnerabilità degli anziani e sulla necessità di rafforzare la sicurezza all’interno delle strutture ospedaliere. È fondamentale sensibilizzare la popolazione anziana sui rischi di truffe e raggiri, fornendo loro strumenti per difendersi da situazioni simili. Allo stesso tempo, è importante che le forze dell’ordine e le strutture sanitarie collaborino per garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti gli utenti.