L’incendio che ha devastato un palazzo storico
Il 3 settembre 2021, un incendio devastò un palazzo storico nel centro di Torino, tra via Lagrange e piazza Carlo Felice. Le fiamme, divampate durante dei lavori di ristrutturazione, causarono danni ingenti all’edificio e alle proprietà dei condomini.
Oggi, si è aperta l’udienza preliminare presso il Tribunale di Torino per quattro imputati, chiamati a rispondere di diversi reati legati all’incendio.
Le accuse e gli imputati
I quattro imputati sono accusati di cooperazione in incendio colposo o violazioni delle norme in materia di sicurezza. Tra loro, il responsabile dei lavori di ristrutturazione, il direttore dei lavori, il coordinatore dell’esecuzione delle opere e l’artigiano che, durante l’installazione di una cassaforte in un attico, utilizzò una saldatrice da cui fuoriuscirono delle scintille che investirono dei pannelli in polistirolo.
Secondo l’accusa, le scintille avrebbero innescato l’incendio, che si sarebbe rapidamente propagato a causa della presenza di materiali infiammabili all’interno dell’edificio.
Le richieste di costituzione di parte civile
La prima sessione dell’udienza preliminare è stata dedicata alle richieste di costituzione di parte civile da parte dei condomini. Sono state presentate circa venticinque richieste, tra cui quella di Riccardo Scirea, 46 anni, figlio del calciatore Gaetano Scirea, collaboratore della Juventus, la cui mansarda è stata distrutta dalle fiamme.
I condomini danneggiati sono assistiti dagli avvocati Benito Capellupo, Alberto Ventrini, Valentino Schierano e Mauro Ronco.
La tragedia di un incendio e la ricerca della verità
Questo caso, oltre a rappresentare una tragedia per i condomini che hanno perso la loro casa e i loro beni, solleva importanti questioni sulla sicurezza nei cantieri e sulla responsabilità degli operatori del settore. La ricerca della verità è fondamentale per garantire che simili eventi non si ripetano in futuro e per assicurare giustizia alle vittime dell’incendio.