La ‘ndrangheta si adatta ai tempi che cambiano
La ‘ndrangheta, un tempo sinonimo di narcotraffico, sta cercando nuove strade per arricchirsi. L’azione delle forze dell’ordine e le pene severe stanno rendendo sempre più difficili le attività tradizionali. Un processo a porte chiuse a Torino ha svelato un nuovo metodo per fare soldi: la truffa con la valigetta.
Il trucco della valigetta: un vecchio metodo rivisitato
Il meccanismo è semplice: si avvicina qualcuno, gli si propone di acquistare denaro ‘sporco’ a un prezzo inferiore, gli si mostrano mazzette di banconote vere e poi, con destrezza, si scambiano le valigette in modo che la vittima si ritrovi con carta di giornale e persino pacchetti di caffè.
Il processo ‘Cagliostro’ e le richieste di condanna
Il processo, parte dell’inchiesta ‘Cagliostro’, ha visto i pm Dionigi Tibone e Livia Locci chiedere condanne per cinque imputati, con pene comprese tra i 4 e i 10 anni di carcere. Tra le vittime, un figlio di un imprenditore, ex presidente di una squadra di calcio di serie A. Un boss è stato intercettato mentre diceva che con questo trucco “al massimo ci prendiamo 4 anni per truffa”, ma la Dda contesta l’aggravante dell’agevolazione ad associazione mafiosa.
Un segno di evoluzione o di disperazione?
Il ricorso a truffe come quella della valigetta da parte della ‘ndrangheta rappresenta un segnale di cambiamento. L’organizzazione criminale sta cercando di adattarsi ai tempi che cambiano, cercando nuove fonti di guadagno. Tuttavia, questa evoluzione potrebbe anche essere un segno di disperazione, visto che i canali tradizionali stanno diventando sempre più difficili da controllare. Rimane comunque un’organizzazione pericolosa che continua a minacciare la sicurezza del nostro Paese.