Le ricerche di Cristian continuano
Settimo giorno di ricerche per Cristian Molnar, uno dei tre ragazzi scomparsi nel Natisone durante l’alluvione che ha colpito il Friuli Venezia Giulia lo scorso 17 agosto. Nonostante le ricerche incessanti da parte di ottanta soccorritori, il corpo del giovane non è ancora stato trovato. Le speranze di ritrovarlo vivo si affievoliscono con il passare delle ore, ma le famiglie dei ragazzi non perdono la speranza.
Un nuovo video, diffuso sui social media, mostra il disperato tentativo di un vigile del fuoco di raggiungere i tre ragazzi, abbracciati in quella posa ormai diventata il simbolo di questa disgrazia. Il vigile del fuoco, assicurato a una corda alla cui estremità ci sono i suoi compagni, si lancia da monte rispetto ai ragazzi, nella direzione del flusso del fiume e comincia a nuotare. La corrente, però, lo spinge verso riva, lontano dallo scoglio sul quale i ragazzi attendevano aiuto. Dopo alcune bracciate, il vigile del fuoco è costretto a fermarsi e a tornare a riva. Riproverà più volte, ma invano: Patrizia, Bianca e Cristian sono irraggiungibili via fiume.
Le famiglie chiedono chiarezza sulle responsabilità
Le famiglie dei ragazzi, attraverso il loro legale, avvocato Gaetano Laghi, hanno diffuso una nota in cui ribadiscono di non disperare ancora di trovare vivo il giovane e esprimono piena fiducia nell’inchiesta aperta dalla Procura di Udine, convinti che si accerteranno le eventuali responsabilità nel ritardo dei soccorsi prestati ai tre ragazzi.
Il fratello di Cristian, Petru Radu, è presente sul posto sin dall’inizio delle ricerche e segue con ansia ogni aggiornamento. Ha chiesto che non vengano pubblicate foto sue o dei suoi familiari, in segno di rispetto per l’angoscia che prova tutta la famiglia Molnar in questi terribili momenti. Si unisce al dolore delle famiglie Cormos e Doros.
Il presidente Fedriga: “Rifuggo dalle polemiche”
Mentre continuano le indagini in Procura a Udine, di cui non si apprendono indiscrezioni, oggi è nuovamente intervenuto anche il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga. Riguardo alle polemiche sul ritardo dei soccorsi, Fedriga ha dichiarato: “I protocolli sui soccorsi sono nazionali, è giusto che la parte tecnica faccia le valutazioni per capire se è stato fatto il massimo rispetto ai protocolli esistenti. Ma rifuggo dalle polemiche su questo tema, mi sembrerebbe una speculazione assolutamente fuori luogo rispetto alla tragedia che è avvenuta.”
La tragedia del Natisone: un dolore collettivo
La tragedia del Natisone ha colpito profondamente la comunità friulana e non solo. La disperazione delle famiglie dei ragazzi scomparsi si riflette nel dolore di tutti coloro che hanno seguito con ansia le ricerche. La vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza dei corsi d’acqua in situazioni di emergenza e sulla tempestività dei soccorsi. È necessario fare chiarezza sulle eventuali responsabilità e adottare misure per evitare che tragedie come questa si ripetano in futuro.