
Protesta nazionale arriva in Piemonte: focus sul sovraffollamento
La protesta nazionale dei garanti dei detenuti ha raggiunto il Piemonte, con l’obiettivo di rompere il “silenzio assordante della politica e della società civile” riguardo alla situazione critica delle carceri italiane. In questi giorni, sono previste visite ispettive, in particolare nella provincia di Cuneo, che ospita quattro dei tredici istituti penitenziari piemontesi.
Numeri allarmanti: sovraffollamento e carenza di posti disponibili
Bruno Mellano, garante della Regione Piemonte, ha evidenziato le criticità principali: “Sul territorio ci sono 4.450 detenuti, a fronte di una capienza di 3.970 persone. Il numero scende ulteriormente a causa dell’indisponibilità temporanea di 241 posti”. Questo squilibrio tra popolazione carceraria e capacità strutturale aggrava le condizioni di vita all’interno degli istituti.
Case circondariali al collasso: l’esempio di Cuneo
Mellano ha sottolineato le difficoltà delle case circondariali, strutture destinate a pene brevi e programmi di reinserimento: “Abbiamo una grossa criticità sulle case circondariali che dovrebbero essere per la brevità delle pene, molto legate a corsi di reinserimento. Invece abbiamo un grossissimo affollamento, come ad esempio a Cuneo dove nel giro di tre anni siamo passati da 200 a 400 detenuti”.
Cuneo: alta percentuale di detenuti stranieri
Un’ulteriore specificità del carcere di Cuneo è l’alta percentuale di detenuti stranieri, che raggiunge il 70%. Questo dato contrasta con la media nazionale del 31,4% e con quella piemontese del 38%, sollevando interrogativi sulle dinamiche migratorie e sulla giustizia penale.
Alta sicurezza: detenuti italiani a Saluzzo e Asti
Al contrario, nelle carceri di Saluzzo e Asti, destinate all’Alta Sicurezza, la maggioranza dei detenuti (97%) è di nazionalità italiana. Anche a Torino è presente una cinquantina di detenuti ad alta sicurezza.
Torino: richiesta di chiusura della sezione di Alta Sicurezza
Mellano ha espresso preoccupazione per la sezione di Alta Sicurezza del carcere di Torino, chiedendone la chiusura: “Personalmente ho chiesto più volte al ministro la chiusura della sezione a Torino, perché nella complessità del carcere torinese, che ha tutti i circuiti immaginabili, avere anche una sezione di Alta Sicurezza vuol dire avere un nucleo di detenuti che non possono fare attività con tutti gli altri”.
Carcere di Torino: sovraffollamento e promesse non mantenute
Il carcere di Torino, progettato per ospitare mille persone, ne accoglie attualmente 1.450. “Qui è stato promesso anche un intervento significativo sull’edilizia penitenziaria, ma per il momento nulla si è visto”, ha denunciato Mellano, evidenziando la distanza tra le promesse e la realtà.
Vercelli: criticità nella sezione femminile
Anche a Vercelli si registrano criticità, in particolare nella seconda sezione femminile del Piemonte, che ospita trenta detenute. La prima sezione femminile si trova a Torino, con 110 donne recluse.
Riflessioni sul sistema penitenziario piemontese
La situazione descritta dai Garanti dei Detenuti in Piemonte solleva interrogativi urgenti sull’efficacia del sistema penitenziario e sulla necessità di interventi concreti. Il sovraffollamento, le difficoltà di reinserimento e le specificità delle diverse carceri richiedono un’analisi approfondita e soluzioni mirate, che tengano conto delle esigenze dei detenuti e della sicurezza della società.