La decisione del collegio dei docenti
Il collegio dei docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna ha votato a maggioranza per interrompere l’accordo Erasmus con lo Shenkar – Engineering Design Art di Tel Aviv. La decisione, presa ieri pomeriggio durante una riunione straordinaria, sarà al vaglio del prossimo Consiglio dell’Accademia in programma il 13 giugno. La mozione, considerata un “gesto simbolico”, è stata presentata in seguito alla situazione politica in Israele e Palestina, e mira a esprimere solidarietà al popolo palestinese.
Le ragioni della decisione
Le motivazioni alla base della decisione sono state spiegate in una nota diffusa dall’Accademia. I docenti hanno sottolineato la necessità di “rimarcare il proprio impegno per la pace e la giustizia sociale”, e di esprimere “solidarietà al popolo palestinese” in un momento di grande difficoltà. La decisione è stata presa anche in considerazione del fatto che l’istituto israeliano Shenkar si trova in un contesto politico complesso, dove la libertà di espressione e il rispetto dei diritti umani sono spesso messi in discussione.
Il futuro dell’accordo Erasmus
L’Accademia ha assicurato che i progetti di mobilità in corso verranno portati a termine. In particolare, saranno rispettati gli impegni presi nei confronti degli studenti ospiti, tra cui due studenti palestinesi. La decisione di interrompere l’accordo Erasmus con lo Shenkar è stata presa con l’obiettivo di “inviare un messaggio chiaro” e di “sottolineare l’importanza del rispetto dei diritti umani e della pace in ogni contesto”. Tuttavia, la questione dell’accordo Erasmus con lo Shenkar rimane aperta e sarà oggetto di discussione durante il prossimo Consiglio dell’Accademia.
Un gesto simbolico con implicazioni concrete
La decisione dell’Accademia di Bologna, seppur simbolica, potrebbe avere implicazioni concrete sulle future collaborazioni tra le due istituzioni. La sospensione dell’accordo Erasmus potrebbe rappresentare un precedente per altre università e accademie, e potrebbe portare a un ripensamento del ruolo della mobilità internazionale in contesti di conflitto. Sarà interessante osservare come la comunità accademica internazionale reagirà a questa decisione, e se essa contribuirà a promuovere il dialogo e la pace tra Israele e Palestina.