
Un’era al tramonto: Skype dice addio
Il 5 maggio segnerà la fine di un’era per la tecnologia: Microsoft spegnerà Skype, il servizio che ha rivoluzionato le comunicazioni audio e video online. Fondata nel 2003 da Niklas Zennstrom e Janus Friis, già noti per Kazaa, Skype ha permesso a milioni di persone di connettersi gratuitamente attraverso la tecnologia Voip. Acquisita da eBay nel 2005 e successivamente da un gruppo di investitori nel 2009, è stata infine acquistata da Microsoft nel 2011 per 8,5 miliardi di dollari.
“Il modo in cui comunichiamo si è evoluto notevolmente nel corso degli anni, razionalizziamo le nostre offerte in modo da poterci adattare più facilmente alle esigenze dei clienti”, ha dichiarato Jeff Teper, President Microsoft 365 Collaborative Apps e Platforms. “Skype è stato parte integrante della definizione delle comunicazioni moderne e del supporto di innumerevoli momenti significativi e siamo onorati di aver fatto parte di questo percorso”.
La nascita e l’ascesa di Skype
Skype è stato un vero pioniere, introducendo le chiamate vocali e video gratuite via Internet in un’epoca in cui queste erano ancora costose e complesse. La sua interfaccia intuitiva e la facilità d’uso l’hanno resa popolare in tutto il mondo, trasformando il modo in cui le persone comunicavano con amici, familiari e colleghi. Nel 2013, Skype ha sostituito Windows Live Messenger (MSN), consolidando ulteriormente la sua posizione nel panorama delle comunicazioni digitali.
La sfida del mercato e l’ascesa di Teams
Nonostante i tentativi di rilancio e l’integrazione in Windows e Xbox, Skype ha faticato a tenere il passo con l’evoluzione del mercato. L’avvento di piattaforme più agili come Zoom, Google Meet e WhatsApp, soprattutto durante la pandemia, ha eroso la sua leadership. Microsoft ha quindi deciso di concentrare le proprie risorse su Teams, una piattaforma inizialmente pensata per le aziende e poi estesa agli utenti privati.
“Con Teams, gli utenti hanno accesso a molte delle stesse funzionalità principali che utilizzano in Skype come chiamate individuali e di gruppo, messaggistica e condivisione di file”, sottolinea Microsoft. “Inoltre, Teams offre funzionalità avanzate come l’organizzazione di riunioni, la gestione dei calendari e la creazione e l’adesione a community gratuite”. L’azienda di Redmond ha annunciato che “320 milioni di persone utilizzano già Teams come hub per il lavoro di squadra, negli ultimi due anni i minuti trascorsi in meeting dagli utenti è cresciuto di quattro volte”.
Migrazione a Teams: cosa devono fare gli utenti
Microsoft offre agli utenti di Skype la possibilità di passare gratuitamente a Teams utilizzando le stesse credenziali. In caso di mancata migrazione, sarà possibile esportare i propri dati, inclusi chat, contatti e cronologia delle chiamate. Questo passaggio segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova fase per le comunicazioni online, con Teams che si propone come piattaforma unificata per il lavoro e la vita privata.
Secondo dati ufficiali del febbraio 2023, oltre 36 milioni di persone si connettono a Skype ogni giorno, un numero significativo che testimonia l’eredità duratura di questa piattaforma. La transizione a Teams rappresenta una scommessa per Microsoft, che punta a consolidare la sua leadership nel settore delle comunicazioni digitali, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale e offrendo un’esperienza utente più completa e integrata.
Riflessioni sulla fine di un’era digitale
La chiusura di Skype rappresenta un momento significativo nella storia della tecnologia. Skype ha democratizzato le comunicazioni a distanza, rendendo possibile connettersi con persone in tutto il mondo a costi accessibili. La sua scomparsa segna il passaggio a una nuova generazione di piattaforme di comunicazione, più integrate e ricche di funzionalità, ma è importante ricordare il ruolo fondamentale che Skype ha avuto nel plasmare il modo in cui comunichiamo oggi.