La BCE mantiene la guardia alta sull’inflazione
La Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha ribadito che la lotta contro l’alta inflazione non è ancora finita, nonostante il recente taglio dei tassi di interesse. In un post sul blog della BCE, Lagarde ha sottolineato che la banca centrale rimarrà vigile e che i tassi rimarranno restrittivi per tutto il tempo necessario ad assicurare la stabilità dei prezzi su base duratura.
La dichiarazione di Lagarde arriva a due giorni dal primo taglio dei tassi effettuato dalla BCE dal 2019. La decisione di ridurre i tassi è stata motivata dalla diminuzione dell’inflazione, che ha raggiunto il 5,5% a giugno, dopo aver toccato il picco del 10,6% a ottobre 2022. Tuttavia, la BCE rimane preoccupata per l’elevato livello dell’inflazione core, che esclude i prezzi di energia e alimentari volatili, e che si è attestato al 5,4% a giugno.
I tassi di interesse rimarranno elevati
Lagarde ha affermato che la BCE continuerà a monitorare attentamente l’andamento dell’inflazione e che adotterà ulteriori misure per riportarla al target del 2%. Questo significa che i tassi di interesse rimarranno elevati per un periodo di tempo prolungato, anche se la crescita economica si sta mostrando più debole del previsto. La BCE è consapevole dei rischi di un’inflazione persistentemente elevata, che potrebbe portare a una spirale di prezzi e salari.
La BCE è impegnata a garantire la stabilità dei prezzi nell’area euro e a proteggere il potere d’acquisto dei cittadini. La decisione di mantenere i tassi di interesse elevati è un segnale chiaro che la BCE è determinata a raggiungere questo obiettivo, anche se ciò potrebbe comportare un rallentamento della crescita economica.
La sfida della BCE
La BCE si trova di fronte a una sfida complessa. Da un lato, deve contenere l’inflazione e proteggere il potere d’acquisto dei cittadini. Dall’altro, deve evitare di soffocare la crescita economica, che già mostra segni di rallentamento. La decisione di mantenere i tassi di interesse elevati è un segnale chiaro che la BCE è determinata a raggiungere il suo obiettivo di stabilità dei prezzi, ma è anche un rischio calcolato che potrebbe avere conseguenze negative sull’economia reale.