
Un Clown in Consiglio Comunale
La Sala Rossa del Comune di Torino è stata teatro di una scena insolita quando il consigliere dei Radicali, Silvio Viale, ha fatto il suo ingresso vestito da clown. Con una parrucca riccia rosso fuoco, un naso rosso di gommapiuma e un pettine in mano, Viale ha trasformato la seduta consiliare in una performance di protesta. La sua azione ha interrotto la trattazione delle interpellanze che precedono l’avvio del Consiglio comunale, attirando l’attenzione dei presenti e dei media.
Musica da Circo in Aula
Ad amplificare l’effetto della protesta, il consigliere di Torino Libero Pensiero, Pino Iannò, ha diffuso in aula musica da circo. La scelta musicale non è stata casuale: ha richiamato l’episodio avvenuto durante il sopralluogo ad Askatasuna, un centro sociale occupato, dove i consiglieri erano stati accolti con un cartellone che li raffigurava con il naso rosso, etichettandoli come “pagliacci”.
La Reazione di Viale: “Essere Pagliaccio non è un Insulto”
Silvio Viale ha spiegato il significato della sua protesta, sottolineando che essere chiamati “pagliacci” non dovrebbe essere considerato un insulto. “Il regolamento del Consiglio comunale prevede giacca e cravatta e le indosso, non impedisce di portare oggetti personali,” ha affermato Viale. “Ci hanno dato dei pagliacci come se fosse un insulto – aggiunge – invece è un lavoro come un altro, che spesso viene fatto anche in ospedale per portare un sorriso ai pazienti.”
Il Sopralluogo ad Askatasuna e la Proposta di Viale
Viale ha colto l’occasione per commentare il sopralluogo ad Askatasuna, definendolo un successo. “È la prima volta che hanno fatto una manifestazione pacifica, nonostante i tentativi di non farmi entrare, ma alla fine i colleghi mi hanno aspettato e il sopralluogo ha funzionato e ha fatto capire che è un posto abitato e tenuto bene,” ha dichiarato. Il Consiglio comunale dovrebbe discutere un atto proposto da Viale che chiede di inserire il richiamo al ripudio della violenza nel patto di collaborazione per Askatasuna bene comune.
Precedenti Provocazioni
Silvio Viale non è nuovo a gesti provocatori. In passato, ha portato avanti battaglie per la rimozione del crocifisso dall’aula consiliare e contro l’obbligo della cravatta per i consiglieri maschi. Queste azioni hanno spesso acceso il dibattito politico e culturale in città, dividendo l’opinione pubblica.
Riflessioni sulla Protesta di Viale
La protesta di Silvio Viale solleva interrogativi sul ruolo della provocazione nella politica e sui limiti del decoro istituzionale. Se da un lato l’azione può essere vista come un tentativo di attirare l’attenzione su questioni importanti, dall’altro potrebbe essere interpretata come una mancanza di rispetto verso le istituzioni e i cittadini. Il dibattito sull’equilibrio tra libertà di espressione e rispetto delle regole è aperto e merita una riflessione approfondita.