
Attacco alla sede del PCI a Genova Prà
Nella notte scorsa, la sede del Partito Comunista Italiano (PCI) situata nel quartiere di Prà, a Genova, è stata oggetto di un vile atto vandalico. Secondo quanto denunciato dal partito, ignoti hanno tentato di introdursi nei locali della sezione “Pietro Bruzzone”, che ospita la sede provinciale del PCI. Pur riuscendo a scassinare la serratura, gli autori non sono riusciti a entrare, probabilmente disturbati da qualcuno.
Danneggiate le insegne e scritta minacciosa
Nonostante il fallito tentativo di intrusione, i vandali hanno provveduto a distruggere le insegne del partito posizionate all’esterno della sede. A rendere ancora più grave l’atto, la comparsa di una scritta in vernice nera sul muro esterno: ‘morte ai rossi’. Un messaggio che, secondo il PCI, non lascia dubbi sulla matrice politica dell’attacco.
Reazione del Partito e indagini in corso
La scoperta del vandalismo è avvenuta ad opera di alcuni militanti e del segretario provinciale Antonio Li Puma. Immediatamente allertate, le forze dell’ordine sono intervenute sul posto per effettuare i rilievi del caso. Nonostante l’accaduto, il congresso provinciale del partito si è svolto regolarmente nella giornata di oggi.
Precedenti e preoccupazioni del PCI
Il PCI sottolinea che non si tratta del primo episodio di vandalismo ai danni delle proprie sedi. Oltre ai quattro già subiti dalla sezione di Prà, anche altre sedi in diverse regioni d’Italia sono state oggetto di attacchi e atti vandalici. Il partito denuncia un clima di intimidazione preoccupante, che non scalfisce però il proprio impegno antifascista e a difesa dei lavoratori e delle classi sociali più deboli. Risale a pochi mesi fa la comparsa di scritte con minacce di morte ai danni dei compagni del partito, rinvenute non lontano dalla sede.
Riflessioni sull’atto vandalico
L’atto vandalico contro la sede del PCI a Genova Prà è un segnale allarmante di intolleranza politica e di un clima di odio che non dovrebbe trovare spazio nella nostra società. È fondamentale che le autorità competenti indaghino a fondo per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia, al fine di tutelare la libertà di espressione e il diritto di ogni forza politica di operare in un ambiente sicuro e democratico. La condanna ferma di tali gesti è un dovere di ogni cittadino che crede nei valori della convivenza civile e del rispetto reciproco.