Un boss della criminalità ucciso a Rio
Un uomo sospettato di essere uno dei massimi boss della criminalità organizzata di Rio de Janeiro è stato ucciso dalla polizia in una sparatoria durante il suo arresto. Lo hanno riferito le autorità locali.
Rui Paulo Gonçalves Estevão, detto Pipito, era il presunto leader di una ‘milizia’, un gruppo criminale che semina il terrore nei quartieri popolari, praticando ogni tipo di estorsione. Secondo la polizia, quando è stato avvicinato, ha aggredito gli agenti e ne è seguita una sparatoria. Il criminale è stato colpito, è stato portato in ospedale, ma è morto a causa delle ferite riportate.
Secondo il governatore di Rio, Claudio Castro, il boss aveva “dato l’ordine di bruciare 35 autobus” lo scorso ottobre nella parte occidentale di Rio, dopo la morte di un altro leader della criminalità organizzata.
Le milizie a Rio de Janeiro
Le milizie si sono formate a Rio circa quarant’anni fa. Inizialmente composte da ex membri della polizia, inizialmente erano gruppi di autodifesa contro i trafficanti di droga ma in realtà agiscono come mafie, attraverso le estorsioni, controllando servizi come la distribuzione del gas, l’accesso a Internet, i trasporti locali e la televisione via cavo.
Secondo la polizia federale, Marielle Franco, consigliera comunale assassinata nel 2018, è stata uccisa proprio perché si opponeva agli interessi delle milizie.
La lotta contro la criminalità organizzata a Rio
La morte di Pipito è un duro colpo per le milizie di Rio de Janeiro, ma è solo un passo nella lotta contro la criminalità organizzata in città. Le milizie sono profondamente radicate nella società e il loro controllo su diversi settori economici rende difficile la loro eradicazione. Le autorità devono continuare a lavorare per smantellare queste organizzazioni criminali e garantire la sicurezza dei cittadini.