
Starace demolisce le speranze sul nucleare italiano
Durante un intervento in videoconferenza al primo corso della scuola politica Akadémeia di Firenze, Francesco Starace, ex amministratore delegato di Enel e ingegnere nucleare, ha espresso un parere molto critico riguardo alla possibilità di costruire centrali nucleari in Italia. “Io sono un ingegnere nucleare e vi dico che non si faranno centrali nucleari in Italia,” ha affermato con decisione.
Nucleare di nuova generazione: una vecchia storia?
Starace ha poi minimizzato l’innovazione nel settore nucleare, sostenendo che le cosiddette tecnologie di nuova generazione erano già presenti quando lui stesso si è laureato. “Il nucleare di nuova generazione? Si tratta di tecnologie che esistevano quando mi sono laureato,” ha dichiarato. Pur ammettendo che ci siano delle novità, le ha ridimensionate a “rumore di fondo o discorsi interessati”.
Critiche ai media e alla politica
L’ex AD di Enel ha espresso un forte dissenso verso ciò che viene riportato dai media e dichiarato da alcuni politici in merito alla questione nucleare. “Ci sono talmente dentro questa cosa che non ha senso quello che si legge sui giornali, che si sente dire da certi politici,” ha aggiunto. Starace ha tuttavia precisato che studiare il futuro del nucleare è un’attività utile, ma distinta dalla fattibilità immediata di costruire centrali in Italia.
Il contesto energetico italiano
Le dichiarazioni di Starace si inseriscono in un dibattito più ampio sul futuro energetico dell’Italia. Dopo il referendum del 1987 che ha sancito l’abbandono del nucleare, il tema è tornato ciclicamente al centro del dibattito politico e pubblico, soprattutto alla luce delle sfide poste dalla transizione energetica e dalla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Le opinioni degli esperti, come quella di Starace, giocano un ruolo cruciale nel plasmare la percezione pubblica e le decisioni politiche.
Una voce autorevole controcorrente
Le parole di Francesco Starace, forte della sua esperienza sia come ingegnere nucleare che come ex amministratore delegato di una grande azienda energetica come Enel, rappresentano un parere autorevole che mette in discussione le narrazioni spesso semplificate sul nucleare in Italia. La sua critica, pur non negando l’importanza della ricerca e dello sviluppo nel settore, invita a un approccio più pragmatico e realistico, basato su una profonda conoscenza delle tecnologie e delle dinamiche del mercato energetico.