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Un omaggio alla memoria e alle radici siciliane
Una platea gremita ha affollato il Maxxi di Roma per la presentazione di “Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”, il libro edito da Aragno con cui Giuseppe Cerasa ripercorre quasi 70 anni di storia italiana attraverso una sequenza di ricordi spesso inediti. L’autore, visibilmente emozionato, ha dedicato il libro ai suoi nipoti, Francesco e Leonardo, nati lontano dalla Sicilia, come un omaggio alla memoria e alla necessità di rivendicare le proprie radici. “Non immaginavo di scrivere questo libro e non speravo che un editore raffinato come Aragno lo pubblicasse”, ha confessato Cerasa, sottolineando il ruolo fondamentale del figlio Claudio nel convincerlo a intraprendere questo progetto.
Un parterre di ospiti illustri
Dopo l’introduzione di Emanuela Bruni, consigliera reggente della Fondazione Maxxi, sul palco con l’autore si sono alternati la conduttrice del Tg5 Costanza Calabrese, lo scrittore Marco Lodoli, l’avvocato Ernesto Maria Ruffini e la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini. L’attrice Ester Pantano, nota per la sua interpretazione ne “I leoni di Sicilia”, ha dato voce ad alcuni brani del libro, immergendo il pubblico nelle atmosfere e nelle storie narrate. La presenza di figure di spicco del giornalismo, della letteratura e del mondo legale testimonia l’importanza e la risonanza dell’opera di Cerasa.
Un affresco della Sicilia tra luci e ombre
“Sipario siciliano” dipinge un ritratto vivido e complesso della Sicilia, un’isola al tempo stesso benedetta e maledetta. Cerasa esplora le molteplici sfaccettature della sua terra, dalle tradizioni popolari, come le mani sapienti delle ricamatrici e i sapori autentici della cucina umile, alle atmosfere dei mercati colorati e delle strade invase dall’immondizia. Ma il libro non si limita a celebrare la bellezza dell’isola: affronta anche i temi più dolorosi, come la corruzione, l’omertà, i morti ammazzati e le collusioni tra politica e mafia. L’autore ripercorre le grandi tragedie che hanno segnato la storia della Sicilia, dall’assassinio del Generale Dalla Chiesa a quelli di Falcone, Borsellino e Piersanti Mattarella, offrendo una riflessione profonda sull’impatto della mafia sulla società siciliana.
La Sicilia come metafora dell’Italia
Cerasa utilizza la Sicilia come “un buco della serratura” per osservare le trasformazioni dell’Italia, offrendo al lettore un grande affresco del Paese. Attraverso le storie di vita quotidiana, le tradizioni e le tragedie che hanno segnato la sua terra, l’autore racconta l’identità di un popolo e le sfide che ha dovuto affrontare. Il libro si conclude con un riferimento al Quirinale, dove il fratello Sergio Mattarella prosegue la missione dell’impegno contro le mafie e della salvaguardia della democrazia, un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro.
Un libro commovente e radicato nella memoria
Cerasa ha condiviso con il pubblico un aneddoto personale che ha reso ancora più toccante la presentazione del libro: la maestra Marianna, protagonista del primo capitolo, è ispirata a sua moglie. L’autore ha ricordato anche il giorno dell’assassinio del Generale Dalla Chiesa, un evento che lo ha segnato profondamente e che ha raccontato con le lacrime agli occhi in un articolo per Repubblica. “Io sono andato via, come tanti altri, dalla Sicilia, ma le radici non si scordano, sono il fondamento, se hai radici crei altre radici, inseguendo la libertà e la bellezza”, ha concluso Cerasa, sottolineando l’importanza di non dimenticare le proprie origini e di coltivare la memoria.
Un’opera che invita alla riflessione e alla speranza
“Sipario siciliano” è un libro che va oltre la semplice narrazione di eventi storici e personali. È un’opera che invita alla riflessione sulla memoria, sull’identità e sull’impegno civile. Cerasa ci offre uno sguardo intimo e appassionato sulla Sicilia, una terra complessa e contraddittoria, ma anche ricca di umanità e di bellezza. Il libro è un omaggio alle radici, alla forza delle tradizioni e alla capacità di resistere e di lottare contro le ingiustizie. È un messaggio di speranza, un invito a non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore.