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Ampliamento dell’indagine della Cpi
La Corte Penale Internazionale (Cpi) ha formalizzato l’ampliamento della denuncia contro la presidente del Perù, Dina Boluarte, già indagata per la morte di oltre 50 persone e il ferimento di 344 durante le proteste represse dalle forze dell’ordine tra dicembre 2022 e febbraio 2023. Questo ampliamento, come riportato dal quotidiano peruviano La República, mira a completare le informazioni concrete sugli eventi degli ultimi mesi e sulla situazione delle vittime, in conformità con i requisiti giuridici della Cpi.
Contesto delle proteste
Le proteste sono scoppiate in diverse regioni del Perù, tra cui Apurímac, Ayacucho, Arequipa e Puno, dopo che Dina Boluarte ha assunto la presidenza in seguito alla destituzione di Pedro Castillo, accusato di un tentativo di colpo di stato. I manifestanti chiedevano la convocazione di elezioni anticipate e avevano bloccato numerose strade e l’aeroporto di Juliaca, dove almeno 18 manifestanti sono stati uccisi, presumibilmente dalle forze dell’ordine.
Indagini preliminari in Perù
Parallelamente all’indagine della Cpi, la Procura generale del Perù ha formalizzato 18 indagini preliminari che coinvolgono 154 membri della Polizia e dell’Esercito, accusati di aver causato morti e lesioni a 267 persone durante le proteste tra fine 2022 e inizio 2023 contro il governo Boluarte. Queste indagini interne mirano a fare luce sulle responsabilità individuali all’interno delle forze dell’ordine.
La situazione politica in Perù
La destituzione di Pedro Castillo e l’ascesa al potere di Dina Boluarte hanno generato una profonda instabilità politica in Perù. Le proteste, spesso caratterizzate da violenti scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, riflettono un malcontento diffuso nei confronti della classe politica e una richiesta di riforme democratiche più ampie. La regione di Puno, situata sul lago Titicaca al confine con la Bolivia, è stata particolarmente colpita dalle proteste e dalla repressione.
Riflessioni sulla giustizia internazionale e la responsabilità politica
L’ampliamento dell’indagine della Corte Penale Internazionale sulla presidente Boluarte sottolinea l’importanza della giustizia internazionale nel perseguire presunte violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità. Questo caso evidenzia la necessità di una leadership responsabile e di un uso proporzionato della forza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto in contesti di proteste sociali e politiche. La trasparenza e l’imparzialità delle indagini sono fondamentali per garantire che le vittime ottengano giustizia e per prevenire future violazioni.