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La preoccupazione di Human Rights Watch
Human Rights Watch (Hrw) ha espresso profonda preoccupazione in merito alla decisione del presidente argentino Javier Milei di nominare due giudici alla Corte Suprema “per decreto”. Questa mossa, che avviene dopo che Milei non è riuscito a ottenere il voto favorevole di due terzi dei senatori, come richiesto dalla Costituzione, è stata definita un grave attacco all’indipendenza della Corte Suprema.
Le critiche di Juanita Goebertus
Juanita Goebertus, responsabile di Hrw per le Americhe, ha dichiarato che “l’idea che il presidente possa semplicemente aggirare il Senato ed effettuare queste nomine tramite decreto si basa su un’interpretazione dubbia della Costituzione argentina”. Ha aggiunto che “la nomina del giudice Ariel Lijo e del giurista Manuel García-Mansilla per decreto è uno degli attacchi più gravi all’indipendenza della Corte Suprema in Argentina dal ritorno del Paese alla democrazia”.
Il ruolo del Senato
Hrw ha sollecitato il Senato argentino a “essere all’altezza della situazione e garantire che non vengano effettuate nomine irregolari alla Corte Suprema”. La nomina dei giudici richiede, secondo la Costituzione, l’approvazione di due terzi dei senatori, un requisito che Milei non è riuscito a soddisfare.
La giustificazione del governo
Il governo argentino ha giustificato la nomina per decreto con l’impossibilità per la Corte di operare efficacemente con soli tre magistrati in carica. Tuttavia, questa motivazione non ha placato le critiche, alimentando invece il dibattito sulla legittimità della procedura adottata.
Le preoccupazioni sulle nomine
Fin dall’aprile 2024, quando Milei ha nominato Lijo e García-Mansilla, numerose organizzazioni per i diritti umani e della società civile hanno espresso preoccupazioni in merito alle posizioni di García-Mansilla sui diritti sessuali e riproduttivi e al curriculum di Lijo come giudice federale. Lijo, in particolare, affronta cinque procedimenti disciplinari pendenti, su un totale di 29 presentati contro di lui presso il Consiglio della magistratura, l’organismo incaricato di indagare e rimuovere i giudici federali.
Implicazioni per lo Stato di diritto
La decisione di Milei solleva interrogativi fondamentali sullo stato di diritto in Argentina. Aggirare il processo di approvazione senatoria per le nomine alla Corte Suprema potrebbe minare l’indipendenza della magistratura e creare un precedente pericoloso per future decisioni governative. È essenziale che le istituzioni argentine, compreso il Senato, vigilino sul rispetto della Costituzione per preservare l’equilibrio dei poteri e garantire la tutela dei diritti fondamentali.