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Un’innovazione Made in Modena: Mimì e la sua propulsione rivoluzionaria
L’Auditorium Beccaria di Modena ha fatto da cornice alla presentazione di Mimì, un veicolo che si propone come un punto di svolta nel panorama della mobilità sostenibile. Questa vettura, nata dalla sinergia tra Bieffe Project e l’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), incarna un nuovo approccio alla propulsione automobilistica, combinando idrogeno, supercapacitori e batterie al litio in un sistema unico al mondo.
Tecnologia all’avanguardia e zero emissioni: il cuore pulsante di Mimì
Il fulcro dell’innovazione risiede nel sistema di propulsione di Mimì, progettato per massimizzare l’efficienza, le prestazioni e la sostenibilità ambientale. L’utilizzo dell’idrogeno, abbinato ai supercapacitori, permette di ottenere un’erogazione di potenza reattiva e una gestione ottimizzata dell’energia. Le batterie al litio, a loro volta, contribuiscono a stabilizzare il sistema e a garantire un’autonomia adeguata. Il risultato è un veicolo a zero emissioni, in linea con le direttive europee e globali volte a ridurre l’impatto ambientale del settore automotive.
Un progetto corale sostenuto dai fondi europei e dall’eccellenza emiliana
La realizzazione di Mimì è stata possibile grazie al sostegno dei fondi europei stanziati dalla regione Emilia-Romagna, a testimonianza dell’impegno del territorio verso l’innovazione e la sostenibilità. Il veicolo è stato interamente ideato, progettato e realizzato negli stabilimenti di Bieffe Project a Modena, con il contributo di numerosi partner locali. Tra questi, spiccano la startup Novac, specializzata nella produzione di supercapacitori, Arco Fc, fornitore della Fuel Cell, e Unimore, che ha supportato la ricerca scientifica alla base del progetto. Questa collaborazione sinergica tra aziende, università e istituzioni locali rappresenta un esempio virtuoso di come l’eccellenza emiliana nel settore della meccanica e dell’automotive possa generare innovazione e sviluppo sostenibile.
Supercapacitori: il segreto per una reattività senza precedenti
I supercapacitori, realizzati dalla startup Novac, rappresentano un elemento chiave nell’architettura di Mimì. A differenza delle batterie tradizionali, i supercapacitori immagazzinano energia in un campo elettrostatico, consentendo cicli di carica e scarica molto più rapidi e una maggiore durata nel tempo. Questa caratteristica si traduce in una risposta immediata all’acceleratore e in una maggiore efficienza nel recupero dell’energia in frenata, contribuendo a migliorare le prestazioni complessive del veicolo e a ridurre i consumi.
Fuel Cell di Arco Fc: l’idrogeno come fonte di energia pulita
La Fuel Cell fornita da Arco Fc rappresenta il cuore del sistema di propulsione a idrogeno di Mimì. Questo dispositivo trasforma l’energia chimica dell’idrogeno in energia elettrica attraverso un processo elettrochimico, producendo come unico sottoprodotto acqua. L’utilizzo di idrogeno come combustibile consente di eliminare completamente le emissioni di gas serra e di particolato, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada.
Unimore: la ricerca scientifica al servizio della mobilità del futuro
Il contributo di Unimore è stato fondamentale per lo sviluppo di Mimì. I ricercatori dell’ateneo emiliano hanno fornito il loro expertise in diversi ambiti, dalla modellazione e simulazione del sistema di propulsione all’ottimizzazione dei componenti e dei materiali. Questa collaborazione tra università e industria rappresenta un modello virtuoso di trasferimento tecnologico, in cui la ricerca scientifica viene applicata per risolvere problemi concreti e per generare innovazione nel settore automotive.
Uno sguardo al futuro della mobilità: Mimì come apripista?
Mimì rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra diversi attori del territorio possano contribuire a plasmare il futuro della mobilità. Sebbene la strada verso una diffusione capillare dei veicoli a idrogeno sia ancora lunga, progetti come Mimì dimostrano che è possibile sviluppare soluzioni alternative ai combustibili fossili, in grado di coniugare prestazioni, efficienza e sostenibilità ambientale. Sarà interessante osservare come questa tecnologia si evolverà nei prossimi anni e se Mimì potrà effettivamente rappresentare un punto di svolta nel settore automotive.