Il settore automotive europeo in difficoltà
Il comparto azionario dell’automotive europeo ha subito un duro colpo in seguito all’annuncio di Donald Trump riguardo alla possibile imposizione di dazi del 25% sulle auto importate dall’Europa. Questo scenario ha immediatamente innescato un’ondata di vendite, con conseguenti ribassi generalizzati per i principali produttori automobilistici del continente.
I titoli più colpiti
Tra i titoli più penalizzati si segnalano Mercedes (-2,2%), che risente anche delle notizie di un taglio del personale in Cina, Stellantis (-2,6%), Volkswagen (-2,1%) e Porsche (-2,9%). Renault, pur subendo delle perdite, è riuscita a contenere i danni limitando il calo allo 0,1%.
Ferrari affonda a Piazza Affari
A Piazza Affari, la situazione è particolarmente critica per Ferrari, che ha subito un crollo del 7,3%. Questo ribasso è stato amplificato dalla notizia della vendita del 4% delle azioni da parte di Exor, la holding della famiglia Agnelli.
Le ragioni dietro il nervosismo dei mercati
L’ipotesi di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti rappresenta una minaccia concreta per l’industria automobilistica europea, che già si trova a fronteggiare diverse sfide, tra cui la transizione verso l’elettrico, la concorrenza dei produttori asiatici e le incertezze legate alla congiuntura economica globale. L’imposizione di dazi renderebbe i prodotti europei meno competitivi sul mercato statunitense, con conseguenti ripercussioni negative sui volumi di vendita e sulla redditività delle aziende.
Un quadro complesso e in evoluzione
La minaccia di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti aggiunge un ulteriore elemento di incertezza in un contesto già caratterizzato da numerose sfide per il settore automobilistico europeo. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e valutare le possibili contromisure da adottare per mitigare l’impatto negativo di eventuali dazi.