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Trasferimento dell’indagine a Sulmona
La Procura Generale di Cassazione ha ufficialmente disposto l’invio dell’indagine che coinvolge Gabriele Gravina, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), alla Procura di Sulmona. Gravina è indagato per il reato di autoriciclaggio. La decisione è stata presa in seguito a un’istanza presentata dai legali del presidente, che contestavano la competenza territoriale della Procura di Roma.
Origini e sviluppo dell’inchiesta
L’inchiesta nei confronti di Gravina era stata avviata nel marzo del 2023, a seguito di un’azione di impulso da parte della Procura Nazionale Antimafia. Tale impulso derivava da presunti illeciti emersi durante l’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio, che ha coinvolto, tra gli altri, Pasquale Striano. L’oggetto principale del procedimento riguarda presunte irregolarità legate alla compravendita di una collezione di libri antichi appartenente a Gravina.
Dettagli sulle presunte irregolarità
Le indagini si concentrano su una serie di transazioni finanziarie sospette, in particolare la compravendita di una collezione di libri antichi. Gli inquirenti sospettano che Gravina possa aver utilizzato proventi derivanti da attività illecite per l’acquisto di beni di valore, configurando così il reato di autoriciclaggio. Al centro dell’attenzione vi sono i movimenti di denaro e la loro tracciabilità, al fine di accertare la legittima provenienza dei fondi.
Il ruolo della banca e la competenza territoriale
La decisione di trasferire l’indagine a Sulmona è strettamente legata alla localizzazione della filiale bancaria in cui sono stati accreditati i fondi oggetto dell’indagine. La filiale si trova a Castel di Sangro, un comune che rientra nella competenza territoriale dell’ufficio giudiziario di Sulmona. Questo elemento è stato determinante per la Procura Generale di Cassazione nel definire la competenza territoriale.
Precedenti sviluppi giudiziari
Il 2 dicembre scorso, i pubblici ministeri di Roma avevano notificato a Gravina l’atto di chiusura delle indagini. Tuttavia, il procedimento ha subito una svolta con l’accoglimento dell’istanza sulla competenza territoriale. Inoltre, il 19 novembre, il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura relativo al sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del presidente della FIGC.
Implicazioni e prospettive future
Il trasferimento dell’indagine a Sulmona rappresenta un nuovo capitolo in questa complessa vicenda giudiziaria. Sarà ora compito della Procura di Sulmona approfondire le indagini e valutare se sussistono elementi sufficienti per procedere con l’azione penale. Questo caso solleva importanti interrogativi sull’integrità e la trasparenza nel mondo del calcio italiano, e le sue implicazioni potrebbero avere un impatto significativo sulla governance del sistema calcistico.