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Un clima di terrore a San Siro
Le violenze contro i tifosi e gli steward, insieme al clima di intimidazione creato dagli ultrà della Curva Sud, hanno avuto un impatto devastante sull’ambiente di San Siro. Famiglie, anziani e bambini si sono allontanati dallo stadio, spaventati dalla crescente aggressività e dalla sensazione di insicurezza. Questo ha causato danni economici significativi, con una diminuzione delle vendite dei biglietti, ma anche un grave danno d’immagine per il club e per il calcio italiano in generale.
Danni economici e d’immagine
Oltre alla perdita di spettatori allo stadio, le azioni degli ultrà hanno avuto un impatto negativo anche sugli spettatori televisivi. Il clima di violenza e intimidazione ha svilito il valore dei diritti audiovisivi sulle partite, creando disamore nei confronti del calcio e disincentivando gli investimenti nel settore. Milan e Lega Serie A hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo per ottenere un risarcimento per i danni economici e d’immagine subiti a causa del comportamento degli ultrà.
Il processo e gli imputati
Il processo vede imputati gli ultrà rossoneri Christian Rosiello, Riccardo Bonissi e Francesco Lucci, accusati di associazione per delinquere finalizzata a estorsioni e aggressioni. Secondo l’accusa, gli ultrà avevano trasformato lo stadio in un territorio di loro pertinenza, da presidiare con la violenza, intimidendo chiunque tentasse di limitare la loro egemonia. Tra i fatti contestati, ci sono le aggressioni contro gli addetti alla sicurezza e gli ingressi abusivi allo stadio di centinaia di persone, favoriti dalle violenze della Curva Sud.
Le richieste delle parti civili
Gli avvocati del Milan e della Lega Serie A hanno evidenziato come gli ultrà abbiano approfittato del bacino del tifo calcistico per commettere atti di violenza e soddisfare i propri interessi economici. Nel processo sono indicate come persone offese anche due vittime di estorsioni legate alla vendita di cibo e bevande allo stadio. La prima udienza del processo si è svolta con il deposito delle richieste delle parti civili, e i giudici decideranno sull’ammissibilità delle richieste il 20 marzo. In quella stessa data, sarà ascoltato il primo teste dell’accusa.
La posizione della Procura e della difesa
Il pubblico ministero si è opposto alle riprese televisive e alle foto in aula, per evitare la spettacolarizzazione del processo e la gogna mediatica degli imputati. La difesa ha espresso la stessa posizione. I giudici hanno stilato un calendario di udienze fino a giugno, e sono stati indicati 72 testimoni, tra cui anche il personal trainer Cristiano Iovino, coinvolto in una rissa con Fedez. La Procura ha annunciato che snellirà la lista dei testimoni e che intende presentare in aula immagini e intercettazioni.
Un segnale importante per la lotta alla violenza negli stadi
La decisione del Milan e della Lega Serie A di costituirsi parte civile nel processo contro gli ultrà è un segnale importante nella lotta alla violenza negli stadi. Dimostra che le istituzioni calcistiche sono determinate a contrastare il fenomeno e a tutelare l’immagine del calcio italiano. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili delle violenze siano puniti severamente, per ristabilire un clima di sicurezza e serenità negli stadi e per riportare le famiglie e i veri appassionati a godersi lo spettacolo del calcio.