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L’eredità di un impero culturale e artistico
La scomparsa di Leonard Riggio, avvenuta pochi mesi fa all’età di 83 anni, ha lasciato un vuoto nel mondo dell’editoria e dell’arte. Riggio, un self-made man di origini italiane, ha trasformato il panorama librario americano con la creazione di Barnes & Noble, una catena che ha ridefinito il concetto di libreria, anticipando in qualche modo le dinamiche del mercato moderno. La sua visione, tuttavia, si è scontrata con l’avvento di Amazon, che ha segnato una nuova era per la distribuzione libraria.
Oltre al suo contributo nel settore editoriale, Riggio è stato un appassionato collezionista d’arte, accumulando nel corso degli anni un patrimonio artistico di inestimabile valore. La sua collezione, distribuita tra l’appartamento di Park Avenue a New York e una villa a Bridgehampton, comprende opere di alcuni dei più grandi maestri del XX secolo, tra cui Richard Serra, Isamu Noguchi, Willem de Kooning, Niki de Saint Phalle, Mario Merz e Pier Paolo Calzolari.
Christie’s si aggiudica l’asta: una battaglia tra colossi
La decisione di Louise Riggio, vedova dell’imprenditore, di mettere all’asta la collezione ha scatenato una vera e propria battaglia tra le principali case d’asta. Alla fine, Christie’s si è aggiudicata l’incarico, superando la concorrenza di Sotheby’s, che aveva persino coinvolto la galleria Pace come garante esterno. “Abbiamo con Christie’s una relazione di lunga data”, ha dichiarato Louise Riggio, sottolineando che gli aspetti finanziari offerti nell’accordo sono risultati alla fine più favorevoli.
L’asta promette di essere un evento di portata mondiale, con un valore stimato di 250 milioni di dollari. Il pezzo forte della collezione è un’opera di Piet Mondrian, che era appesa nell’ingresso dell’appartamento della coppia su Park Avenue e che Christie’s valuta almeno 51 milioni di dollari.
Un viaggio nell’arte del XX secolo: i capolavori all’asta
La collezione Riggio offre un panorama completo dell’arte del XX secolo, con opere che spaziano dal surrealismo all’espressionismo astratto, dall’arte povera al minimalismo. Tra i pezzi più importanti che saranno messi all’asta figurano:
* Un René Magritte della serie Impero di Luce, che era appeso sul camino del salottino di famiglia accanto a opere di Max Ernst e Arshile Gorky.
* Esempi di Picasso, Giacometti e Fernand Léger, che adornavano il salotto di rappresentanza.
* Pezzi di Willem de Kooning e Jackson Pollock, che trovavano posto nella sala da pranzo.
Louise Riggio ha raccontato che lei e il marito acquistavano d’istinto, guidati dalla passione per l’arte e dal desiderio di far parte della storia che le opere raccontavano. Nonostante il lutto per la perdita del marito, Louise ha deciso di separarsi da gran parte della collezione, ad eccezione di alcune opere a cui è particolarmente legata, tra cui un disegno di Van Gogh di una ragazza con la baguette sotto braccio, l’ultimo regalo ricevuto da Leonard.
Dia:Beacon, un museo nato dalla passione per l’arte
L’impegno di Leonard Riggio nel mondo dell’arte non si è limitato al collezionismo. Nel 2003, grazie a un’iniezione di fondi da 30 milioni di dollari, ha contribuito alla nascita del museo di arte minimalista Dia:Beacon, situato in una fabbrica di biscotti nella valle dell’Hudson. Questo museo, che ospita opere di artisti come Walter De Maria, Agnes Martin e Andy Warhol, è diventato un importante punto di riferimento per l’arte contemporanea, attirando visitatori da tutto il mondo. Dia:Beacon testimonia la visione di Riggio, che credeva nel potere dell’arte di trasformare gli spazi e di ispirare le persone.
Un’eredità complessa tra editoria e arte
La figura di Leonard Riggio rappresenta un esempio di imprenditore visionario, capace di rivoluzionare il mercato editoriale e di coltivare una passione per l’arte. La sua storia, tuttavia, è anche un monito sui cambiamenti del mercato e sulla difficoltà di competere con i colossi del web. La messa all’asta della sua collezione d’arte è un evento che celebra la sua eredità culturale, ma allo stesso tempo solleva interrogativi sul futuro del collezionismo e sul ruolo delle case d’asta nel mercato dell’arte.