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Aumento dell’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo
L’Istat ha reso noti i dati definitivi sull’inflazione di gennaio 2025, evidenziando un incremento dello 0,6% rispetto a dicembre 2024 e dell’1,5% rispetto a gennaio 2024. Questo dato, al lordo dei tabacchi, conferma la stima preliminare e segnala un’accelerazione rispetto al +1,3% registrato nel mese precedente.
Carrello della Spesa e Prodotti ad Alta Frequenza d’Acquisto
Un’analisi più dettagliata rivela che il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, comunemente noto come ‘carrello della spesa’, si mantiene stabile a +1,7%. Tuttavia, i prodotti ad alta frequenza d’acquisto mostrano un aumento, passando da +1,7% a +2,0%. Questo indica una pressione inflazionistica più marcata sui beni di consumo quotidiano.
Inflazione Geografica: Accelerazione Generalizzata
L’inflazione mostra una tendenza all’accelerazione in tutte le ripartizioni geografiche del paese. In particolare, la variazione percentuale sui dodici mesi supera la media nazionale nel Nord-Est (da +1,4% a +1,7%), nel Sud (da +1,3% a +1,7%), nel Centro (da +1,3% a +1,6%) e nelle Isole (da +1,2% a +1,6%). Il Nord-Ovest registra un aumento inferiore, passando da +1,1% a +1,3%. Queste differenze regionali suggeriscono dinamiche economiche e di consumo diverse.
Inflazione nei Capoluoghi: Bolzano e Rimini in Testa
Tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome, e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, le città con l’inflazione più elevata sono Bolzano e Rimini (entrambe con l’indice dei prezzi a +2,5%) e Padova (+2,2%). Al contrario, Livorno, Brescia, Aosta (tutte a +0,9%) e Firenze (+0,6%) registrano le variazioni più contenute. Queste disparità locali riflettono le peculiarità economiche e strutturali di ciascun territorio.
Considerazioni sull’Inflazione di Gennaio 2025
L’aumento dell’inflazione a gennaio 2025, seppur contenuto, richiede attenzione. La stabilità del ‘carrello della spesa’ è un segnale positivo, ma l’incremento dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto potrebbe pesare sui bilanci familiari. Le differenze regionali evidenziano la necessità di politiche economiche mirate, capaci di affrontare le specificità di ciascun territorio. Sarà fondamentale monitorare l’evoluzione dei prezzi nei prossimi mesi per valutare l’impatto reale sull’economia italiana.